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Pepito Rossi continua a scalare posizioni in chiave Mondiale

Nazionale, Prandelli: «Pepito è un esempio per tutti». I tifosi viola assediano Coverciano per vederlo

Pepito Rossi in allenamento con la Nazuionale a Coverciano
Pepito Rossi in allenamento con la Nazuionale a Coverciano

FIRENZE – «Rossi ha già vinto, è qui con noi ma non voglio mettergli troppa pressione addosso. Ho solo bisogno di rendermi conto se la sua condizione migliora».

S’illumina il viso di Cesare Prandelli quando parla di Pepito. Dio sa quanto vorrebbe portarlo in Brasile in forma. Perché, ed è lo stesso ct a sottolinearlo, si tratta «di un talento, un giocatore di qualità Straordinaria, uno dei calciatori piu’ importanti nel panorama italiano, uno che ha lavorato tantissimo per essere pronto e il suo carattere può essere un esempio per tutti».

TIFOSI – Vero. Pepito ha anche il merito di aver riacceso, a Firenze, l’entusiasmo per la nazionale. Diverse centinaia di tifosi della Fiorentina si sono ammassati ai cancelli di Coverciano per vederlo con gli azzurri. Un po’ come succedeva ai tempi di Antognoni, prima del felice Mondiale spagnolo del 1982. E come poteva succedere, e non successe, per Baggio prima del Mondiale italiano del ’90 (quelle notti che furono magiche solo fino al rigore sbagliato in semifinale da Donadoni contro l’Argentina) perché Baggio, proprio in quel periodo, era passato alla Juve fra le proteste popolari. Atmosfera più freddina, dunque.

GOLEADOR – Ma Pepito, ora, ha saputo risvegliare l’entusiasmo. Ha ragione Prandelli: è stato il convinto artefice della sua ripresa, con la sua voglia di giocare la finale di Coppa Italia e le ultime partite di campionato anche in chiave azzurra. Rossi ha bruciato i tempi: prima convincendo Montella che era pronto per allenarsi con i compagni, anche nei contrasti, per riprendere il suo posto nella Fiorentina, arrivando a giocare le ultime tre scoppiettanti partite, nelle quali ha segnato due gol (portando il bottino stagionale a sedici pur saltando quasi l’intero girone di ritorno) e confezionato un magnifico assist per il gol di Cuadrado a Livorno.

ELENCO FIFA – Pepito Rossi ha una decina di giorni di tempo per dimostrare a Prandelli di essere da Mondiale. Il 2 giugno il suo nome figurerà nell’elenco dei 23 giocatori che l’Italia consegnerà alla Fifa? Lui la considera una scommessa: che vuole vincere. Anche Prandelli sogna: che gli azzurri vanno in finale senza espulsi e che i cartellini rossi puniscono, invece, gli avversari. Non basta: il ct sogna di battere l’Inghilterra a Manaus, nel debutto mondiale. E non gl’importa molto se la Spagna perse la prima partita ma poi vinse la coppa del Mondo in Sud Africa. Lui pensa che gli inglesi possano essere battuti da un’Italia giovane, dotata più di corsa che di esperienza. Un’Italia dove gli dispiace non abbiano trovato posto Criscito e Gilardino e dove Cassano si sta giocando l’ultima possibilità. Anzi, per dirla con il ct, l’ultima chance.

BUFFON – Un accenno di Prandelli a Buffon che ha rilasciato un’intervista per palare della sua separazione dalla moglie, Alena Seredova, («Mi sorprende che abbia parlato della sua vicenda familiare prima del Mondiale, ma significa che è tanto sereno da poterlo fare…», quindi il programma: i primi tre giorni di raduno serviranno a rifare una minipreparazione («la resistenza è ok, la forza no: giovedì i ragazzi torneranno a casa con le gambe doloranti, ma poi ne beneficeranno»), poi una settimana di ritiro fino all’amichevole di Londra con l’Irlanda, per definire i 23. Infine la partenza per il Brasile, l’acclimatamento, e l’Inghilterra a Manaus: quello si’ un vero ostacolo. Intanto, fuori da Coverciano, si continua a gridare: «Forza Pepito!». Con la speranza che, a Manaus, al debutto, ci sia anche lui.


Sandro Bennucci

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