Skip to main content
Ecce Homo Salviati

Uffizi: tornano a risplendere quattro arazzi del ‘500

Ecce Homo Salviati
Ecce Homo Salviati

FIRENZE – Inagurata la nuova mostra, «La Galleria degli arazzi. Fragilità della bellezza», che riporta alla luce quattro arazzi cinquecenteschi, esposti nella sala delle Reali Poste degli Uffizi a Firenze.

La mostra, curata da Giovanna Giusti, proseguirà fino a mercoledì 28 giugno e sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 14 alle 18 a ingresso libero.

Tutti i giovedì, alle ore 16, le restauratrici saranno presenti alle Reali Poste per presentare i loro interventi, mentre la storica dell’arte Lucia Meoni presenzierà alla giovedì 22 maggio, alle ore 16, per illustrare la storia e l’iconografia degli arazzi esposti.

IL RECUPERO: Il grande arazzo che raffigura «La spoliazione dei corpi dopo la battaglia di Canne», tessuta intorno alla metà del XVI secolo dall’arazziere fiammingo Cornelis de Ronde, fa parte della serie con «Storie di Annibal»e, di cui tre panni si trovano agli Uffizi e i restanti sei, presso il Bayerisches Nationalmuseum di Monaco.

L’intervento di restauro, a cura del «Laboratorio tessile di Opera Laboratori Fiorentini-Civita Group», ha fatto riemergere i ricchi dettagli della tessitura, composta da oro nei filati.

I preziosi panni tessuti dall’arazziere fiammingo Nicola Karcher per la manifattura medicea su cartoni di Francesco Salviati, l’«Ecce Homo» e la «Resurrezione» – restaurati la prima volta negli anni ’90 – vengono ripresentati dietro un restauro a cura del Laboratorio tessile dell’Opificio delle Pietre Dure.

L’intervento ha migliorato la risoluzione cromatica delle mancanze, grazie all’impiego di una nuova metodologia, sperimentata con successo anche su tre arazzi delle «Storie di Giuseppe ebreo» da cartoni del Bronzino.

E’ inoltre presente in mostra l’ arazzo in seta, tessuto da Giovanni Rost nel 1553, raffigurante «Dicembre, Gennaio e Febbraio», della serie dei «Mesi», cui il Bachiacca fornì i cartoni.

Per questo arazzo – restaurato sempre a cura dell’Opificio delle Pietre Dure– si è reso necessario un intervento impegnativo e mirato a rendere stabile il precario stato conservativo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP