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La Regione investe sul lavoro per gli immigrati. Resta il dramma dei toscani

Lavoro, la crisi ha distrutto la speranza
La crisi e il lavoro

La Toscana è una terra che da sempre è stata in prima linea e si è prodigata per accogliere nel modo più civile profughi e rifugiati che fuggivano da guerre e calamità. La Regione ha perciò avviato un programma volto ad aiutare gli stranieri, che sono arrivati in Toscana per motivi umanitari.È questo l’obiettivo del progetto finanziato grazie al Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi. Le risorse destinate a tal fine ammontano a 800 mila euro. I potenziali destinatari sono 800. In sostanza, una dotazione di mille euro a testa. I Partner del progetto sono, oltre la Regione, le Province di Pisa, Firenze e Prato, l’Istituzione centro Nord Sud (Pisa), la Società della salute (Pisa), la Provincia di Prato e i Comuni di Firenze e Prato. A questo punto, data la notizia, viene spontaneo l’interrogativo: la Regione ha fatto tutto quello che avrebbe potuto per dare prospettive ai disoccupati e ai giovani toscani?

PROGETTO – Torniamo al progetto: che servirà a rafforzare una rete di servizi integrati sul territorio, per l’informazione, l’orientamento e la valorizzazione delle competenze dei cittadini stranieri, finalizzati al loro inserimento nel mercato del lavoro. I cittadini stranieri che potranno beneficiare di queste opportunità sono quelli iscritti al collocamento, con permesso di soggiorno nel nostro paese per motivi umanitari. I cittadini stranieri con permesso di soggiorno per lungoresidenti in Toscana sono circa 165 mila, circa il 52% del totale, mentre i titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari sono il 2,7%. La sperimentazione prevede la realizzazione di pratiche coordinate su più territori, che potranno essere potenziate nel contesto di progetti e programmi finanziati con fondi comunitari e disseminate sull’intero territorio regionale.

DISOCCUPAZIONE – Ma torniamo al dubbio, e alla domanda che ci siamo posti: in Italia la disoccupazione ha toccato punte preoccupanti, quasi il 13% in totale e quasi il 43% fra i giovani. Allora è giusto investire 800 mila euro sugli stranieri senza aver risolto il grave problema contingente in Toscana? È lodevole occuparsi anche degli stranieri, ma le autorità nazionali e regionali debbono rivolgere l’occhio anche ai cittadini toscani e in particolare ai giovani. Qualcosa si è già iniziato anche in questa direzione, ma occorre fare molto di più.
E’ vero che anche per la disoccupazione giovanile nostrana ci sono interventi europei. Stage e tirocini nelle aziende, corsi di formazione, assunzioni con i contratti di apprendistato, iscrizione al servizio civile nazionale o avvio di un’attività di lavoro autonomo. Sono le opportunità per entrare gradualmente nel mondo dal lavoro, proposte dal programma europeo della Garanzia Giovani (Youth Guarantee). Il primo passo per iscriversi al progetto consiste nel collegarsi a un sito internet dedicato interamente alla Garanzia Giovani dove si possono trovare le informazioni di base, a cominciare dai requisti necessari per accedervi: un’età compresa tra 15 e 29 anni, essere disoccupati, aver completato o interrotto gli studi e non frequentare un corso di formazione professionale. Chi possiede queste caratteristiche, può iscriversi al programma compilando un modulo disponibile nel sito, specificando la regione di residenza o quella in cui preferisce essere contattato.

GIOVANISI – Nell’ambito di questo programma ben 4.182 giovani hanno già contattato la Regione Toscana, che fra l’altro aveva già da tempo istituito autonomamente un programma contro la disoccupazione tra gli under 30 simile alle Youth Guarantee europee. Si chiama GiovaniSI e include, oltre a percorsi di inserimento professionale, anche dei contributi per l’affitto destinati a chi sta cercando di uscire dalla famiglia di origine. Tutti le informazioni in proposito possono essere raccolte sul sito giovanisi .

Conclusione? Si tratta di iniziative senza dubbio utili, che però ancora stentano a dare frutti concreti. Il Governo, fra le tante promesse fatte, ha in programma interventi per il lavoro dei giovani, una delle priorità essenziali a livello nazionale ed europeo. Questo ragionamento deve riguardare necessariamente anche la Regione. Vedremo se, superata la domenica elettorale, si comincerà finalmente a passare da presentazioni e slides a realizzazioni concrete. La gente è impaziente. E rischia di non capire quando vede che i giovani toscani non trovano sbocchi, mentre la Regione investe 800 mila euro per aprire una strada agli immigrati.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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