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L'intervento di Dario Parrini davanti all'assemblea del Pd che lo ha proclamato segretario regionale

Aeroporti, il Pd toscano dà ragione a Rossi: può vendere le quote del Galilei di Pisa

Dario Parrini, segretario regionale del Pd in Toscana, ha dato ragione al governatore Rossi attaccato dal sindaco di Pisa, Marco Filippeschi
Dario Parrini, segretario regionale del Pd in Toscana, ha dato ragione al governatore Rossi attaccato dal sindaco di Pisa, Marco Filippeschi

FIRENZE – Via libera a Enrico Rossi, governatore ella Toscana, che ha deciso di vendere l’11% delle quote di Sat, la società che gestisce l’aeroporto di Pisa. E rassicurazioni ai pisani, in particolare al sindaco Marco Filippeschi, sul fatto che non sarà stravolto il ruolo del Galilei e che, soprattutto, la Regione terrà ferma la sua posizione sull’allungamento di soli 2.000 metri della pista di Peretola. E’ questo, in estrena sintesi, il documento che la direzione regionale del Pd ha approvato oggi, sabato 31 maggio, a larga maggioranza sul sistema aeroportuale toscano. Ma sul secondo punto, ossia la lunghezza della pista, né la Regione né il Pd toscano avranno voce in capitolo: perché la scelta finale spetterà all’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, in base alle regole internazionali. Ma soprattutto, sarà il nuovo acquirente, il gruppo del magnate armeno argentino Eduardo Eurnekian, a decidere una volta che sarà diventato maggiore azionista degli scali di Firenze e Pisa. Tuttavia, per evitare sommovimenti interni, il Pd continua a fare il gioco delle parti, in attesa che una decisione nazionale superi accuse e controaccuse interne che stanno danneggiando il partitone in Toscana.

«Si tratta di un documento equilibrato, che tiene conto di tutti i punti di vista – ha detto Dario Parrini, renziano di ferro, segretario del Pd toscano nella sua introduzione -. Su una questione come lo sviluppo del nostro sistema aeroportuale, trovo pienamente condivisibile la strategia che stanno seguendo il presidente e la giunta regionale. È una strategia basata sulla distinzione di ruolo e di funzione tra i due scali di Pisa e Firenze; sull’obiettivo di realizzare un sistema a due nodi che stia nella serie A degli aeroporti italiani; sulla possibilità di veder crescere notevolmente in entrambi gli scali passeggeri investimenti e posti di lavoro; e infine sulla considerazione che da un’integrazione gestita in maniera armonica e unitaria tutti hanno da guadagnare. Percorrendo questa strada, che non prevede affatto che si creino dei doppioni, si fa l’interesse di Firenze, quello di Pisa e soprattutto quello dell’intera Toscana, delle sue imprese e dei suoi lavoratori. Il documento odierno mette un punto fermo che ci permetterà di continuare a discutere del tema in maniera ordinata e costruttiva». Nonostante il dinamismo renziano e gli inni alla modernità politica, il documento appare lungo, pesante e in politichese. Ma il nodo è difficile da sciogliere. E Parrini non può, ogni volta, risolvere i problemi invocando l’aiuto del capo, impegnato in ben altri problemi romani e comunitari.



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