Firenze, festa del grillo alle Cascine: ora è solo un mercato
FIRENZE – Anche quest’anno niente grilli alle Cascine. Sembrava che il Comune di Firenze avesse l’intenzione di far riapparire i grilli in occasione della tradizionale Fiera del Grillo che si era svolta per molti anni alle Cascine e che venne interrotta più di dieci anni fa lasciando comunque inalterato il mercatino che vi è a tutt’oggi. Sebbene fosse stata ripristinata con un emendamento del Comune di Firenze dell’ scorso 6 aprile, fortemente voluta dal Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani, che delle tradizioni è alfiere e difensore, un po’ meno, a quanto sembra, dei grilli. Ma è stata una legge regionale, la n.59 sulla tutela degli animali, che prevede si debba chiedere che l’uso di animali vivi per manifestazioni popolari possa essere ammesso solo se la festa viene inserita in un particolare elenco e che per entrarvi occorra una richiesta di almeno 120 giorni. Per quest’anno la richiesta non ha avuto il tempo necessario e i grilli sono salvi. E salvo, si spera, anche il commercio.
La Fiera del Grillo è antichissima in Toscana e forse è difficile ricostruire con precisione anche la sua origine. Oggi chi ha superato gli anta ancora riesce a ritrovare tra i suoi ricordi quello legato alla domenica di primavera, e più precisamente la domenica dell’Ascensione, nella quale i genitori o i nonni compravano ai bambini una gabbietta con il grillo. Un grillo vivo s’intende. Doveva essere maschio, perché ciò che importava era il suo canto e la gabbia ovviamente la più elaborata possibile. La tradizione del grillo che canta è veramente molto antica e più diffusa di quanto si creda. In Cina avere un grillo è quasi da equipararsi a possedere un cane. E questo ci dice molto sulla cultura dei popoli.
Collodi invece ci ha regalato un indimenticabile ritratto di grillo, quello “parlante” che tanto irritava Pinocchio per la sua “generosità” di consigli. Perché il grillo è famoso, si sa, innanzitutto per la sua voce.