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Nazionale, sorpresa: Pepito fuori (e in lacrime), Prandelli sceglie Insigne. Fra i 23 Aquilani. Pasqual a casa

Cesare Prandelli
Cesare Prandelli ha fatto le sue scelte

FIRENZE – Fino a dieci giorni fa, l’esclusione di Pepito Rossi dall’elenco degli azzurri per il Mondiale brasiliano poteva essere comprensibile. Oggi diventa una sorpresa. Anche perchè Cesare Prandelli aveva lasciato intendere che, nonostante la non eccezionale prestazione con l’Irlanda, Pepito sarebbe partito. Basta dare un’occhiata a tutte le notizie che si sono rincorse dalla notte di sabato fino a oggi pomeriggio. La stessa “Gazzetta dello sport” dava Rossi per sicuro. Che cos’è successo? Un briciolo di spiegazione tecnica può stare nel fatto che Insigne, il preferito, ha una buona intesa con Immobile e con Verratti, compagni di squadra nel Pescara, in B, sotto la guida di Zeman. Ma Insigne, negli ultimi giorni, è apparso in difficoltà e in molti lo davano per escluso, insieme al romanista Mattia Destro, rimasto fuori dai 23. Disco verde anche per Cassano: dicono faccia ridere la comitiva azzurra. L’augurio è che non faccia lo stesso effetto agli spettatori delle partite dell’Italia.

ISOLATO – E allora? Può anche darsi che nei confronti di Rossi, che lascia Coverciano a quanto pare con le lacrime agli occhi, ci sia stata un po’ di fronda. Vi siete chiesti perchè, sabato sera, è stato isolato a lungo, là davanti, senza che nessuno lo cercasse per dargli la palla? Nella Fiorentina, anche nelle ultime apparizioni in campionato, Rossi apre spazi nelle difese avversarie (vedi assist vincente a Livorno per Cuadrado) perchè lo fanno partecipare alla manovra corale. Borja Valero lo cerca. In Nazionale, una volta, soprattutto nei tempi in cui l’Italia non vinceva niente, c’erano i circoli chiusi, le amicizie strette. Se non eri nel giro stavi poco in azzurro. La speranza, soprattutto in vista del difficile Mondiale, è che quei tempi non siano tornati. E che Prandelli sia stato davvero convinto che Rossi non faceva al caso suo. Speriamo di cuore che il ct non debba pentirsi della scelta come successe, quasi 50 anni fa (Mondiali 1966 a Londra) al suo antico predecessore Edmondo Fabbri. Che lasciò fuori dalla lista un certo Gigi Riva. E l’Italia venne eliminata dalla Corea del Nord.

AQUILANI – Per il resto, partirà Aquilani, rimessosi dalla testata di Ward, al posto dello sfortunatissimo Montolivo, rientrato a Milano con un aereo ambulanza e operato per ridurre la frattura della tibia. Resta a casa, invece, il terzo viola, Manuel Pasqual, ma la sua esclusione era prevedibile. Così com’era chiaro, e onestamente giusto che Prandelli inserisse fra i convocati il fresco terzino torinista Darmian. Più discutibile la scelta di Paletta. Fuori il napoletano Maggio. Partirà invece l’interista Andrea Ranocchia, ma come ventiquattresimo, quindi riserva da escludere alla vigilia dell’inizio delle partite se non ci saranno infortunati. A metà campo scelto anche Thiago Motta, come vice De Rossi, anche se non sembra nelle migliori condizioni. Davanti via libera a Balotelli, Immobile, Insigne, Cerci, Cassano.

Ed ecco l’elenco dei 23 prescelti (più Ranocchia) che il 5 giugno partiranno per il Brasile, dove il 14 giocheranno la prima partita del Mondiale contro l’Inghilterra:

Portieri: Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris St. Germain);

Difensori: Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Paletta (Parma);

Centrocampisti: Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Thiago Motta (Paris St. Germain), Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Verratti (Paris St. Germain);

Attaccanti: Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Immobile (Torino), Insigne (Napoli).


Sandro Bennucci

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