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«L'amour des Trois Oranges»

Maggio Musicale, è trionfo per «L’amour des trois Oranges»

«L'amour des Trois Oranges»
«L’amour des Trois Oranges»

FIRENZE – Applausi prolungati ed esecutori acclamati: ha debuttato con gran successo al Teatro Comunale «L’amour des trois Oranges», ovvero la versione francese dell’opera che Sergej Prokof’ev trasse da una commedia di Carlo Gozzi.

In questa messinscena la brillantezza dell’opera risulta evidenziata sotto tutti i punti di vista. La regia è briosa, gli interpreti sono bravi tanto come cantanti quanto come attori e si muovono fra scene e costumi coloratissimi e surreali, alcuni davvero esilaranti: fantastici la Fata Morgana, un mix fra Josephine Baker, Wanda Osiris e Moira Orfei, la maga Créonte-cuisinière-gallinona, che poi è un colossale basso “en travesti”, il mago Thcélio, fra il dandy e il prestidigitatore old style; il tutto anni Dieci-Venti, con tanto di cartina anteguerra (la Grande Guerra) a far da sipario del “teatro nel teatro”. Non manca la fantasia allo scenografo e costumista Justin Arienti.

Della regia, affidata all’ancor giovane Alessandro Talevi (trentanovenne, mentre il direttore Valčuha è del ’76), stavolta non c’è da dire che bene: movimentata al punto giusto, asseconda la vivace partitura e dà un contributo essenziale per la godibilità dello spettacolo; le trovate fioccano, Talevi ha molte idee e per nulla confuse (speriamo non si sciupi) e ha trovato l’opera adatta alle sue corde.

Lo spettacolo funziona e strappa di continuo la risata. È fatto eminentemente da giovani, pur con qualche veterano come Roberto Abbondanza, ottimo Thcélio, ma la qualità è costantemente alta (finalmente uno spettacolo davvero degno del Maggio, in tutto e per tutto: anche per la peregrinità del titolo). Il tenore che impersona il Principe (Jonathan Boyd) domina la parte e risulta anche simpatico (bello il duetto del terzo atto, dove ben s’inseriscono gli ‘interventi dei “Ridicules” e dei “Lyriques”); calato a dovere nel ruolo anche il Roi de Trefles, ovvero Re di Fiori (Jean Teitgen) ed efficacissima la prorompente Fata Morgana della russa Anna Shafajinskaia (altra veterana, che ha cantato anche con Pavarotti). Fantastico il Truffaldino acrobatico di Loïx Félix.

Juraj Valčuha, grande musicista che per la musica sinfonica ha già raggiunto livelli eccelsi da tempo, nella direzione delle voci è ancora perfettibile: alcune entrate, in quest’opera, sono molto difficili e forse, nelle parti d’insieme, gli attacchi avrebbero potuto essere più chiari (forse mancava solo una prova); ad ogni modo tanto il coro quanto i solisti se la sono cavata a meraviglia. Per una volta, gli uomini in scena non erano più scadenti delle donne, anzi, il cast maschile era apprezzabile in blocco.

Ci sono tutte le buone ragioni per consigliare di assistere a una delle tre repliche previste (martedì 3 e giovedì 5 giugno, ore 20.30 e sabato 7 giugno, ore 15.30; guide all’ascolto al Piccolo Teatro del Comunale: 3 giugno, ore 19.45, 5 giugno, ore 19.45, 7 giugno, ore 14.45).

Informazioni sui biglietti e sunto della trama (una fiaba con tanto di principe ipocondriaco diabolicamente intossicato con… versi martelliani da cortigiani maneggioni che mirano a usurpare il trono, maghi buoni e streghe cattive che si giocano le sorti del regno, principesse fatate nascoste in tre frutti, ovvero “les trois Oranges”, e in più le personificazioni degli stereotipi letterari e teatrali – Tragiques, Lyriques, Comiques, Ridicules, che sarebbero i commedianti – a scompigliare i giochi dei cattivi e raddrizzare le sorti dei buoni) sul sito dell’Opera di Firenze. Per chi non conosce il testo, è comunque raccomandabile la lettura preliminare dell’intero libretto, buffo, strampalato e non molto lungo: così la lettura dei sopratitoli (comunque utili anche a chi conosce l’opera, vista la velocità con cui scorre) non ostacolerà la fruizione delle tante esilaranti trovate sceniche e della musica di Prokof’ev.

«L’amour des trois Oranges»(L’amore delle tre melarance). Opera in un prologo e quattro atti op. 33. Musica e libretto di Sergej Sergeevič Prokof’ev. Dalla commedia omonima di Carlo Gozzi. Traduzione francese di Véra Janacopulos e di di Sergej Prokof’ev. Nuovo allestimento. Sopratitoli in inglese e italiano.

Orchestra e coro del Maggio Musicale Fiorentino. Direttore: Juraj Valčuha. Maestro del coro: Lorenzo Fratini. Regia: Alessandro Talevi; scene: Justin Arienti; costumi: Manuel Pedretti; luci: Giuseppe Calabrò; assistente regista: Silvia Paoli; coach lingua francese e pianista: Elsa Lambert; pittore: Daniele Leone.

Cast. Le Roi de Trèfles: Jean Teitgen; Le Prince: Jonathan Boyd; La Princesse Clarice: Julia Gertseva; Léandre: Davide Damiani; Trouffaldino: Loïx Félix; Pantalon: Leonardo Galeazzi; Le Magicien Tchélio: Roberto Abbondanza; Fata Morgana: Anna Shafajinskaia; Linette: Martina Belli; Nicolette: Antoinette Dennefeld; Ninette: Diletta Rizzo Marin; La Cuisinière: Kristinn Sigmundsson; Le Héraut: Karl Huml; Farfarello: Ramaz Chikviladze; Sméraldine: Larissa Schmidt; Le Maïtre de Cérémonies: Andrea Giovannini; Les Ridicules: Dario Shikhmiri, Saverio Bambi, Alessandro Calamai, Artem Terasenko, Yerzhan Tazhimbetov, Edoardo Ballerini, Sung-Cehn Kang, Silvano Bocciai, Lukas Zeman, Dielli Hoxha.

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