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Italia disastrosa alla vigilia del volo in Brasile: il Lussemburgo festeggia (1-1)

Il colpo di testa di Marchisio, su cross di Balotelli, che dà il momentaneo vantaggio all'Italia
Il colpo di testa di Marchisio, su cross di Balotelli, che dà il momentaneo vantaggio all’Italia

PERUGIA – Se l’Italia fosse questa, bisognerebbe rifarsi ai versi di Dante: “Lasciate ogni speranza voi che entrate … in Brasile”. Pareggiare con il Lussemburgo alla vigilia della partenza per il Mondiale è quasi un disastro. Come farà Prandelli, ora a giustificare, le sue scelte? Tuttavia, l’esperienza ci ha insegnato che la Nazionale, quando zoppica e delude prima di cominciare, poi cresce, migliora. E magari vince.

Però stavolta la strada appare veramente difficile. Roy Hdgson, simpatico ct dell’Inghilterra, sarà più tranquillo dopo aver visto questa partita. Il suo Sturridge potrebbe fare sfracelli contro la difesa azzurra che si fa beffare perfino da un semidilettante come Chanot. Infatti il Lussemburgo sembrava uno sparring partner votato al sacrificio, capace di non dare problemi. Ma gli azzurri se li procurano da soli, non solo prendendo uno strampalato gol da Chanot nel finale, ma soprattutto perché combinano poco. Prandelli ha mandato in campo una formazione senza capo né coda. Probabilmente per allontanare il fantasma di Pepito Rossi, lascia davanti solo un uomo: Mario Balotelli. Alle sue spalle, con lo scopo d’inserirsi, Candreva e Marchisio. Ma non c’è profondità. E a metà campo la manovra s’ingolfa perchè Pirlo e Verratti sono compatibili solo teoricamente. Nella pratica Pirlo si appanna, gli manca la fetta di campo dove muoversi per ispirare i compagni. E Verratti è come una macchina potente che gira a vuoto. No, il 4-4-1 del primo tempo non funziona. Balotelli prende una traversa ma non segna. Non può fare reparto da solo. Non a caso va un po’ meglio nel secondo tempo, quando entra Cassano. Ha fantasia e classe. Ma anche il solito carattere: che lo porta a litigare inutilmente con l’arbitro. Lo stesso Prandelli gli fa segno di smetterla. Questa è un’amichevole. Pensate che cosa potrà succedere durante il Mondiale se qualche difensore attacchino gli si metterà addosso per infastidirlo e provocarlo. Nostalgia di Pepito? Stiamo semplicemente constatando che siamo davanti a un’Italia sparagnina, capace di fare il compitino senza riuscire ad accendere nemmeno il pubblico di Perugia, che non riesce ad esaltarsi nonostante la buona disponibilità.

La formazione azzurra dovrebbe essere quella che piace a Cesare Prandelli per affrontare l’Inghilterra, il 14 giugno a Manaus. E il modulo parrebbe la risposta del commissario tecnico alle roventi polemiche di questi giorni, provocate dall’esclusione – ora davvero incomprensibile – di Pepito Rossi. Paradossalmente, il ct vorrebbe dare una dimostrazione di linearità e di forza, con una squadra azzurra tipo rullo-compressore. Ma il tentativo di mostrare i muscoli riesce solo per un quarto d’ora. Quando il Lussemburgo appare generoso in tutti i sensi: anche aprendo, al 9’, una voragine in difesa quando Balotelli va via sulla destra e mette un calibrato pallone per la testa di Marchisio che lo juventino, solissimo, non deve fare altro che mettere dentro. L’Italia si muove in scioltezza, prova gli schemi. L’idea di schierare Verratti e Pirlo insieme, cioè due ispiratori della manovra, praticamente due doppioni, lascia qualche perplessità. Verratti è in gran forma, debordante. Pirlo soffre l’esuberanza del compagno, sembra gli manchi terra sotto i piedi. O un pezzo di campo. Eppoi bisognerà vedere come resisterà, il centrocampo azzurro, a una pressione maggiore. Tipo quella inglese. Qui si trotta, non si galoppa, i recuperi sono meno difficili. Ma anche il modesto Lussemburgo si difende, si chiude con ordine e gli azzurri fanno fatica ad andare in porta. Intorno al 40’ potrebbe arrivare il raddoppio. Punizione diretta di Pirlo, con pallone indirizzato sotto l’angolo destro, ma il portierino Moris vola letteralmente. E para.

La gioia di Chanot, il lussemburghese autore dell'incredibile gol del pareggio
La gioia di Chanot, il lussemburghese autore dell’incredibile gol del pareggio

Il primo tempo si chiude uno a zero per via del golletto striminzito di Marchisio. Balotelli è circondato da un nugolo di difensori che non temono la sua prestanza fisica e lo assediano ogni volta che ha il pallone. Diciamolo con chiarezza: davanti si cincischia. Al 10’ della ripresa, Prandelli compone la formazione vera, quella che in testa: con Antonio Cassano al posto di Verratti. Due i vantaggi immediati: Pirlo più libero a metà campo e Cassano votato all’assist vincente alle spalle di Balotelli. In effetti, Fantantonio scompagina la difesa lussemburghese. Col risultato che per due volte l’Italia sfiora il gol. O meglio finisce sul palo. Prima con Balotelli (11’), poi con Candreva. Va meglio ma non basta. C’è una girandola di cambi. Vanno in campo anche Cerci e Insigne ed escono Candreva e Balotelli. Risultato? L’incredibile pareggio del Lussemburgo. Chanot è bravo a metterla dentro. Oddio che disastro! L’Italia cercava qualche certezza per volare in Brasile, domani 5 gennaio, più tranquilla. Invece è il Lussemburgo che, a suo modo, compie l’Impresa. E porta via uno storico pareggio.

FORMAZIONI

ITALIA : Buffon, Abate, Bonucci (dal 34’ st Ranocchia), Chiellini, De Sciglio, De Rossi, Pirlo (dal 27’ st Aquilani), Verratti (dal 10’ st Cassano), Candreva (dal 34’ st Insigne) , Marchisio (nel st dal 41’ Parolo), Balotelli ( dal 34’ st Cerci). Ct: Cesare Prandelli.

LUSSEMBURGO: Moris; Holter (dal 28’ st Deville), Schnell, Chanot, Janish, Bensi, Mutsch, Gerson (dal 1’ st Da Mota), Phillips dal 15’ st Payal), Jans, Joaquin. Ct: Luk Holtz

Arbitro: Skomina (Slovenia)

Marcatori: nel pt al 9’ Marchisio; nel st al 40’ Chanot


Bennucci

Sandro Bennucci

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