Occupazioni abusive, sfratti e legalità: un problema sociale sempre rinviato
Il dramma sociale degli sfratti e in generale il problema della casa dovrebbe essere affrontato con maggior attenzione e tempestività dal governo. Finora la casa è stata considerata più un bene sul quale accanirsi con le tasse più che un problema da risolvere, visto che negli anni nessun altro esecutivo, né di destra né di sinistra, ha mai affrontato con attenzione e autorevolezza la situazione. Si è lasciata la gestione di questo fenomeno alla buona volontà e al buon senso di prefetture e comuni, che hanno agito in collaborazione fra loro, evitando che intere famiglie finissero per la strada. Anche la magistratura ha dimostrato ovunque buon senso e misura, intervenendo decisamente là dove esistevano situazioni palesi e continuate d’illegalità.
Torino, Roma e Firenze sono tre fra le città più colpite.
TORINO – A Torino la situazione delle occupazioni e degli sfratti è stata addirittura al centro di un`indagine di procura e Digos durata due anni, che si è tradotta in ventinove misure cautelari, di cui 17 arresti, 12 in carcere e 5 ai domiciliari, che hanno colpito personaggi appartenenti all’area anarchica. Gravi le accuse: sequestro di persona, tentata estorsione, violenza privata. Al centro dell’inchiesta il tentativo da parte dell`area antagonista di «controllare» il territorio, tra Barriera Milano e Porta Palazzo, impedendo l`esecuzione degli sfratti anche attraverso «azioni dirette» contro gli ufficiali giudiziari, una caserma dei carabinieri e minacce ai poliziotti. Nel covo degli anarchici, di proprietà del comune, non solo sono stati trovati documenti interessanti e piantine di marijuana, ma si è scoperto anche che erano iniziati lavori abusivi per la costruzione di una sauna.
ROMA – A Torre Spaccata qualche giorno or sono è stato dato il via allo sgombero di alcuni palazzi occupati dal 7 aprile scorso, quando c’era stato l’ultima manifestazione (detta Tsunami Tour) dei movimenti per la casa. Qui vivevano un centinaio di nuclei familiari, anche con bambini. Alcuni occupanti sono fuggiti, altri si sono barricati sul terrazzo condominiale, altri ancora hanno bloccato una botola per impedire agli agenti e ai carabinieri, che avevano circondato la zona, di liberare uno degli immobili. Non ci sono stati incidenti, ma soltanto episodi di resistenza passiva che hanno comunque fatto alzare il livello della tensione, anche perché gli occupanti sono stati spalleggiati da esponenti dei movimenti.
FIRENZE – A Firenze il problema è ben conosciuto e importante, visto che è stato uno dei temi anche della recente campagna elettorale per l’elezione del sindaco. Durante la quale Forza Italia ha denunciato che Firenze conta ben 79 edifici – tra pubblici e privati – occupati abusivamente. «Un dato inquietante – secondo gli esponenti del partito – che dimostra come la falsa accoglienza messa in atto dal centrosinistra fino ad oggi abbia portato solo degrado e illegalità, senza rispondere in maniera alcuna all’emergenza abitativa». Fin qui la politica nella nostra città, ma la situazione è ben presente anche alle autorità statali, tanto che in un recente Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ha considerato questa situazione, erano stati preannunciati interventi a partire dal prossimo mese di luglio.
Ma già subito dopo le elezioni è avvenuto invece uno sgombero, passato per lo più sotto silenzio. Sul blog di un militante anarchico è stata infatti diffusa la notizia che il 29 maggio «il Collettivo del Fondo Comunista in via Rocca Tedalda alle Case Minime, è stato sgomberato manu militari e sigillato con decreto e timbri della Procura della Repubblica di Firenze. Polizia Municipale e Digos in azione, con tanto di perquisizione dei locali. Il Fondo Comunista esiste da oltre vent’anni. Si trova in un quartiere, le Case Minime di Rovezzano, per il quale ha sempre rappresentato ben più di un punto di riferimento e di aggregazione.»
Successivamente, come ha riferito Firenzepost, è stata la volta di una palazzina di tre piani occupata abusivamente al numero 51 di via Pier Capponi. Gli occupanti (fra i quali 13 donne e 2 minori) hanno fatto resistenza, due donne sono salite sul tetto per protesta, ma tutto poi si è risolto con lo sgombero, il blocco di due strade in zona Savonarola e notevoli disagi al traffico. Le stese persone hanno occupato due giorni dopo un ex-albergo vuoto in via Baracca. Una specie di gioco dell’oca. Per questo dovrebbero essere in programma altri interventi con la forza pubblica per edifici occupati con l’appoggio di centri sociali e movimento di lotta per la casa.
Firenze, così come le altre città, dovrà poi risolvere il problema della corretta applicazione del c.d. decreto Lupi, che prevede il taglio di acqua, luce, gas per chi occupa abusivamente. Il Comune ha finora interpretato la normativa, voluta anche dal suo ex sindaco, adesso premier, in senso non retroattivo, stimando perciò che possano essere colpite solo le occupazioni verificatesi dal momento della sua attuazione. Sono state così salvate le occupazioni storiche, fra le quali quella del Cpa, il Centro popolare autogestito in via di Villamagna. Si cerca di evitare scontri frontali con alcune realtà, ma il problema non può essere più rinviato.