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Ad agosto invasione degli scout a San Rossore

Agesci Route 2014: a San Rossore 30 mila scout in agosto per il raduno nazionale

Ad agosto invasione degli scout a San Rossore
Ad agosto l’invasione degli scout a San Rossore

FIRENZE – Trentamila scout da tutta Italia si daranno appuntamento per quattro giorni ad agosto nella tenuta di San Rossore nel pisano, nell’area per turisti tra Cascine Nuove e Cascine Vecchie. E’ la Route 2014 dell’Agesci, l’associazione delle guide e scout cattolici che conta 177 mila associati in tutta Italia: protagonisti saranno Rover e Scolte, ovvero ragazze e ragazzi da 16 a 21 anni.

L’ultimo raduno nazionale in Italia risale al 1986 e si svolse in Abruzzo, prima ancora ci fu quello in Piemonte nel 1975. Dal 1 al 6 agosto ci saranno campi mobili distribuiti su tutto il territorio nazionale. Dal 7 al 10 agosto il campo fisso con tutti i partecipanti: a San Rossore.

Saranno attrezzate solo tende (senza alcuna alterazione del suolo), i bagni chimici saranno posti a bordo del viale asfaltato e saranno svuotati con autobotti. Nessuno scarico finirà nel bosco. Ridotti al minimo anche luci e impianti di amplificazione. Dai pasti portati da fuori al divieto di accendere qualsiasi fuoco o lavare qualsiasi stoviglia, dalle docce e i lavabi dove si utilizzeranno solo saponi totalmente biodegradabili alle acque che saranno convogliate nelle fognature di Cascine Vecchie e Cascine Nuove. Anzi, grazie all’aiuto di Agesci e alla Route nazionale sarà effettuato un prezioso lavoro di manutenzione nella zona delle «Lame di Fuori», uno dei siti di maggior pregio del Parco e dell’intera Toscana. L’Agesci sosterrà il recupero di 60 ettari su seicento. Il lavoro fatto aiuterà a promuovere l’espansione di specie animali e vegetali oggi iscritte nelle liste rosse regionali, nazionali ed internazionali, ovvero a rischio estinzione.

«La scelta di accogliere questi ragazzi e queste ragazze in uno dei luoghi più preziosi della nostra regione, il parco di San Rossore, è la conferma dell’attenzione con cui la Toscana guarda ai giovani -ha sottolineato l’assessore Vittorio Bugli– Questo evento sarà anche un momento straordinario di partecipazione e di aggregazione: un’invasione pacifica, con grande rispetto per il luogo e con tutti gli accorgimenti presi al riguardo. Come era ovvio».

«In agosto, a San Rossore, sorgerà una città di tende, popolata da 30.000 ragazzi: piazze, strade e quartieri che per quattro giorni pulluleranno di speranze, sogni e immagini di futuro. Poi scomparirà –raccontano Marilina Laforgia e Matteo Spanò, presidenti del comitato nazionale – Torneranno ad essere abitate le città di sempre, guardate con occhi nuovi e con il coraggio dell’impegno».

Le ragazze e i ragazzi prima di arrivare a San Rossore percorreranno 550 itinerari diversi. Le chiamano «Strade del Coraggio» perché attraversano luoghi dicoraggio, come le terre confiscate alla mafia e alla criminalitàorganizzata o paesi, ad esempio, dove si sono svolti momentiimportanti della Resistenza e del vivere civile. A San Rossore saràcreata Piazza del Coraggio, che ospiterà un Parlamento dicinquecento giovani che scriveranno la Carta del Coraggio daconsegnare alle istituzioni, con le loro proposte per un futuromigliore costruito sulla responsabilità. Si alterneranno in quattrogiorni 600 laboratori e 30 tavole rotonde con ospiti che staranno damattina a sera con i ragazzi.

Un evento sostenibile, nel segno dell’educazione ambientale. Gli scout non utilizzeranno gli spazi inviolabili del parco regionale. La manifestazione si svolgerà nei campi tra Cascine Vecchie e Cascine Nuove, area da decenni aperta, soprattutto a primavera, a turisti e picnic del fine settimana e già frequentata da migliaia di visitatori. Un 1 maggio di qualche decennio fa le guardie del parco hanno contato le auto che da mattina a sera sono entrate e alla fine sono state oltre novemila, probabilmente con più di ventimila gitanti al seguito a passeggiare per quegli stessi prati.

«L’Ente Parco si è impegnato con estremo scrupolo per far sì che l’evento fosse pienamente sostenibile dal punto di vista ambientale –spiega Fabrizio Manfredi, presidente del Parco di San Rossore– Si è trattato di una sfida che abbiamo raccolto volentieri, riuscendo a farne un’occasione di crescita per il Parco stesso e riuscendo soprattutto a trasformare la Route nazionale in un’occasione per i giovani scout di fruire della Tenuta di San Rossore e, allo stesso tempo, di sensibilizzare da parte dell’ente i partecipanti sui temi dell’ambiente e dei parchi».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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