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Pitti Uomo 2014, fra gli stand il primo giorno

Firenze, Pitti Uomo: primo assalto di migliaia di visitatori. Renzi: «La crisi si vince: anche con la moda»

Matteo Renzi e la moglie Agnese in piazza Signoria dopo la conferenza di apertura per Pitti Uomo
Matteo Renzi e la moglie Agnese in piazza Signoria dopo la cerimonia d’apertura per Pitti Uomo 2014

FIRENZE – Apertura in grande stile per l’ edizione n° 86 di Pitti Uomo. Sull’asse Palazzo Vecchio – Fortezza da Basso si è celebrata l’inaugurazione della kermesse della moda maschile, versione estiva, che corre in parallelo alla fashion week di Londra (ma nel 2015 non sarà più così) e che precede la settimana della moda maschile di Milano. Migliaia già questa mattina i visitatori agli padiglioni della Fortezza, dove espongono 1090 marchi, di cui il 40% stranieri, per 30 mila visitatori attesi alla fine della kermesse, in corso fino al 20 giugno. E sono stati tanti anche i fiorentini e i turisti che in piazza Signoria hanno ammirato una selezione di auto d’epoca esposte davanti a Palazzo Vecchio.

RENZI – Nel Salone dei Cinquecento, dopo essere stato in Fortezza fra gli stand, il premier Matteo Renzi, seguito dalla moglie Agnese, ha «benedetto» la manifestazione e anche i primi 60 anni del Centro di Firenze per la moda italiana, presente il presidente Stefano Ricci, mecenate d’occasione, lunedì sera, per la nuova illuminazione del Ponte Vecchio da lui donata alla città in collaborazione con Unicredit. E presenti anche il sindaco, Dario Nardella, il presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto, il presidente del Sistema Moda Italia Claudio Marenzi, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. «Crediamo che la pagina più bella non siano i 60 anni di moda trascorsi – ha sottolineato Renzi – ma quelli che devono ancora venire». «Fuori dal nostro Paese c’è una grande fame di Italia – ha proseguito il premier – e per uscire dalla crisi ci vuole il coraggio di dire che la crisi può essere vinta, dobbiamo scommettere sulla moda».

Dal presidente del Consiglio è venuto poiun appello alle banche: «Dopo l’investimento, sperimentato da Mario Draghi, non ci sono più alibi per non dare credito alle imprese, chiediamo di far girare i denari che arrivano dall’Europa e dare respiro alle aziende». Ma un appello è arrivato anche agli imprenditori, perché scommettano di più sulla propria attività e, in generale, agli italiani «perché se tutti ci diamo da fare, l’Italia cambierà il volto dell’Europa». L’ottimismo renziano è l’ottimismo della volontà ma nasce anche dall’idea del premier che «noi italiani siamo i peggiori direttori commerciali di noi stessi» perché sempre pronti a vedere solo ciò che non va, mentre il Paese ha bisogno di uno «storytelling nuovo, un racconto diverso di se stesso». Dopo aver consegnato i riconoscimenti di Pitti Immagine, Renzi è ripartito per Roma. All’uscita però da Palazzo Vecchio si è fermato davanti alla schiera di auto blu che lo aspettavano in piazza della Signoria e ne è nato un siparietto: «No, non posso salire in macchina in piazza della Signoria, l’ho pedonalizzata io», ha detto con una battuta. E ha fatto spostare l’auto che poi lo ha ospitato in via dei Gondi.

EXPORT – Vola alto il presidente Renzi nel suo discorso sul fashion. Più basso il volo di numeri e cifre del mercato della moda italiana che converge a Pitti Uomo in questi giorni. La moda maschile del Bel Paese, secondo i dati raccolti da Sistema Moda Italia, archivia il 2013 col fatturato complessivo in lieve calo, -0,6%, assestandosi a 8,5 miliardi di euro. Bene però le esportazioni che sono il vero settore trainante del comparto: +4,3%, per 5,3 miliardi di euro. Mentre è il mercato domestico che resta in territorio negativo, -9,3%. Tiene la maglieria maschile (+0,1%), mentre flettono le cravatte (-6%), la camiceria e il vestiario uomo (-1%). Cresce, invece, l’abbigliamento in pelle (+5,1%). Il valore della produzione conferma la dinamica positiva (+1%).

Per il secondo anno consecutivo le importazioni accusano un decremento (-4,4%). Circa le esportazioni, considerando le principali piazze extra europee, crescono gli Usa, terzo mercato di sbocco dell’abbigliamento italiano (+2%), Russia (+1,2%) e Giappone ( +0,7%). Il maggior dinamismo si registra per l’export diretto in Corea del Sud, Cina e Hong Kong, in crescita rispettivamente del +35%, del +29,5% e del +18%. La Cina si conferma primo mercato di approvvigionamento, cresce il Bangladesh (+13,7%), secondo supplier, ma flettono Romania (-10,4%), Tunisia (-5,1%) e Turchia (-15,9%). Per la moda maschile italiana il 2014 si è aperto con una prosecuzione del trend favorevole: secondo i dati Istat, l’export, nel primo bimestre dell’anno, segna un aumento del +4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; anche l’import torna interessato da un segno positivo, sperimentando una variazione del +8%.

FORTEZZA – Sul tema del polo fieristico e della Fortezza da Basso che ospita Pitti Uomo è intervenuto il sindaco Nardella. «Entro luglio – ha annunciato sul suo profilo Facebook – portiamo in giunta l’adozione del piano di recupero della Fortezza da Basso». L’obiettivo di Nardella, che pare abbia rielaborato un progetto vecchio di tre anni, è «raggiungere i 78mila mq di superficie fieristica coperta, partendo dalla ricostruzione dei bastioni mancanti e dal collegamento dei percorsi sopraelevati». «La Fortezza da Basso sarà il perno del nuovo polo dei Grandi Eventi: lavoriamo alla creazione di un soggetto unico di gestione che possa proiettare Firenze e il suo sistema fieristico e di eventi in Italia e nel mondo». Ok, va bene: restano da vedere i tempi di realizzazione di questo piano già pensato dal suo predecessore, appunto Matteo Renzi.

Domenico Coviello

Giornalista

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