Firenze, addio a Edoardo Speranza: fu sottosegretario alla giustizia nei giorni del rapimento Moro
FIRENZE – Se n’è andata un’altra figura di primo piano della politica fiorentina: Edoardo Speranza, morto oggi a 84 anni, ha attraversato un’epoca, lasciando un segno. O meglio: è stato un esempio di politico discreto, spesso capace di adattarsi anche alla seconda fila pur di dare un contributo, ma pronto a spendersi e a collaborare, soprattutto per Firenze.
Cominciò a farsi notare negli anni Cinquanta e Sessanta, quando era vicino a Giorgio La Pira e si metteva in luce, prima a livello locale eppoi nazionale, nelle file della Democrazia Cristiana. Venne eletto in Parlamento e fu due volte sottosegretario: la prima nel 1973, quando si occupò di turismo, la seconda nel 1979, quando, lui avvocato, venne chiamato al ministero di grazia e giustizia. Ricopriva quell’incarico proprio nei giorni del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro. Così come seppe, più tardi, tornare sui banchi del consiglio comunale di Firenze, nonostante si fosse già nella cosiddetta Seconda Repubblica e la Dc che lui aveva conosciuto e sostenuto non esistesse più. Decise allora di dedicarsi a Firenze, e alla causa dell’arte e della cultura che aveva sposato fin dai giorni tragici e gloriosi dell’alluvione del 1966. Entrò nella Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, di cui è stato presidente fino a 4 anni fa, e di cui era ancora presidente onorario.
Chi ha conosciuto Edorado Speranza, lo ricorda come un uomo dal forte impegno sociale, oltre che politico solidale e di grande onestà intellettuale. La lunga malattia che lo ha portato alla fine, protrattasi per alcuni anni, aveva fermato l’impegno verso gli altri che aveva condotto anche in età avanzata.
La salma sarà esposta dalle 13 di domani, 20 giugno, nella Basilica di San Lorenzo, a Firenze. I funerali, sempre in San Lorenzo, sabato 21 giugno alle 10,30. Alla moglie di Edoardo Speranza, e ai figli, Jacopo e Camilla, giungano le condoglianze di FirenzePost.