Federcalcio: duello Albertini-Tavecchio per la presidenza. Per la panchina di ct della nazionale in lizza Allegri e Mancini
ROMA – Chi prenderà il posto di Giancarlo Abete alla presidenza della Federcalcio? Sarà trovato un accordo, oppure dovrà intervenire il Coni nominando un commissario straordinario pro tempore? Il nome del nuovo presidente federale dovrebbe uscire dall’assemblea già convocata per l’11 agosto dopo il via libera del Coni alla riforma della giustizia sportiva. In pole position ci sarebbe Demetrio Albertini, ex calciatore del Milan ed entrato da anni negli ambienti federali. Può contare sull’appoggio dell’Associazione allenatore e dell’Associazione calciatore, ossia le componenti sindacali più importanti. In alternativa Carlo Tavecchio, presidente della Lega dilettanti, ma anche Mario Macalli, presidente della Lega Pro, fa capire che non si tirerebbe indietro se “nominato”. Non basta: potrebbe provare la scalata Andrea Abodi, attuale presidente della Lega B. Ma non manca chi vorrebbe sulla poltrona più alta non un burocrate ma un ex campione, un nome capace di scaldare la gente: magari Roberto Baggio
o Giancarlo Antognoni. Il problema? Che i giochi di potere sono forti e ha ragione Macalli quando dice di aver letto proposte di gente che non riuscirebbe nemmeno a vincere l’elezione per guidare un condominio. Ma Baggio e Antognoni avrebbero un grande impatto: e piacciono non solo perché sono stati campioni immensi, ma proprio perché non sono sostenuti da alcuna corte dei miracoli. Del resto, se l’UEFA è guidata da Michel Platini, perché la Federcalcio italiana non può avere al vertice un grande ex calciatore?
A tenere accesa la discussione, soprattutto fra i tifosi, dopo la bruciante eliminazione dell’Italia dai Mondiali 2014, c’è anche, e diciamo soprattutto, la sostituzione del ct dimissionario Cesare Prandelli. I nomi più gettonati per la panchina azzurra sono quelli dell’ex allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, di Roberto Mancini che ha lasciato il Galatasaray e di Lucianio Spalletti, ancora tesserato per lo Zenith di San Pietroburgo. Il prossimo obiettivo è il campionato Europeo del 2016. E la Nazionale, dopo le macerie di Natal, è tutta da ricostruire
pierluigi
E’ vero, al peggio non c’è mai fine: proporre Allegri per tecnico della nazionale, dopo quello che ha combinato al Milan è veramente ridicolo.
Per Mancini credo sia una questione di soldi, a meno che non si senta “onorato” a guidare un presunto gruppo di milionari che in nazionale ci vanno quasi controvoglia.
Riguardo ai grandi giocatori che diventano tecnici, non è detto che si verifichi altrettanto quando saranno promossi.
Comunque, finchè in Italia avremo nelle squadre di club anche 10 stranieri, la nazionale sarebbe da abolire per lo meno per cinque anni.