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L'ingresso del Forteto a Vicchio di Mugello

Forteto, il ministero nega il commissariamento. Protestano Mugnai, Donzelli e Chincarini

L'ingresso del Forteto a Vicchio di Mugello
L’ingresso del Forteto a Vicchio di Mugello

FIRENZE– Ha destato grande sorpresa, nel Consiglio regionale della Toscana, la decisione del ministero del lavoro e delle politiche sociali, guidato dall’ex vicepresidente nazionale di Legacoop, Giuliano Poletti, di negare il commissariamento della cooperativa il Forteto, dopo che era stato chiesto dagli stessi ispettori ministeriali inviati a indagare. Il caso, secondo gli osservatori politici, contraddice anche i risultati della commissione d’inchiesta. A diffondere la notizia sono tre consiglieri regionali toscani: Stefano Mugnai (Fi) (che e’ stato presidente della commissione

d’inchiesta sul Forteto e sul sistema degli affidi dei minori in Toscana), Giovanni Donzelli (Fdi), promotore in commissione dell’iter che pareva dovesse portare al commissariamento della

cooperativa fondata da Rodolfo Fiesoli e le cui redini sono tuttora in mano a suoi fedelissimi, e Maria Luisa Chincarini (Cd), segretaria della commissione d’inchiesta regionale.

“E’ un’assurdità – dichiarano Mugnai, Donzelli e Chincarini- che il ministero ribalti, di fatto, i contenuti della relazione stilata dai suoi stessi ispettori in era Letta. Lo fa adducendo motivazioni in perfetto burocratichese, come se i rilievi emersi nella prima relazione del ministero fossero solo di natura amministrativa. Certo, ora il Governo è cambiato e non sfugge che al suo interno operi, alla guida del dicastero che si occupa di lavoro e politiche sociali, la punta di diamante del

mondo delle cooperative ovvero l’ex vicepresidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti. Coincidenze, certo, come tutte quelle che hanno consentito al Forteto trent’anni di storture”.

Notevoli, a parere dei tre consiglieri regionali, le anomalie che emersero nella relazione conclusiva della commissione presieduta da Mugnai.

“L’organo amministrativo- si legge- non sembra abbia messo a conoscenza i soci lavoratori (o lo abbia fatto in maniera marginale e superficiale) del contratto di lavoro e, cosa assai grave, sembra che alcuni soci abbiano inconsapevolmente sottoscritto strumenti finanziari”.

Così è risultato anche che tutti i soci lavoratori erano inquadrati con lo stesso contratto, indipendentemente dalle mansioni svolte. Ulteriore anomalia, per Mugnai, è la negazione da parte dell’ente al socio “del diritto alla consegna delle buste paga, del Cud e alla corresponsione delle prestazioni straordinarie e festive”. Con un’ulteriore “condotta discriminatoria” verso i soci che hanno lasciato il Forteto.

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