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Toscana, le regole di pesca per evitare la corrente … elettrica

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FIRENZE – La canna da pesca in carbonio è ormai uno strumento molto diffuso fra i pescatori. Ottima per la pesca sportiva, è altresì un ottimo conduttore di corrente elettrica. Enel e Fipsas, la federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee, promuovono la campagna di sicurezza per il 2014, volta a dettare le regole di comportamento per pescare in tutta tranquillità.

Sono i fili dell’alta tensione il primo pericolo per il pescatore, che spesso si trova con i piedi nell’acqua. La canna in carbonio costituisce il vettore ideale. L’incidente mortale si verifica quando la canna tocca inavvertitamente i fili ed il pescatore muore folgorato. Ecco allora le regole di comportamento per evitare situazioni pericolose, indicate da Enel e Fipsas:

1) non tenere mai la canna da pesca montata durante gli spostamenti da un luogo di pesca ad un altro;

2) esaminare attentamente l’ambiente in cui si vuole pescare prima di montare la canna, accertandosi dell’eventuale presenza di linee elettriche;

3) in ogni caso non usare mai la canna da pesca a meno di trenta metri da linee elettriche di ogni genere.

Attenzione al territorio circostante prima di tutto. Poche regole, improntate al buon senso. «Un bravo pescatore tiene d’occhio la corrente», è lo slogan della campagna. La corrente sotto i piedi, certo. Ma anche sopra la testa.

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