Rivoluzione 118: le centrali operative toscane da 12 diventano 6. Poi saranno 3. Ma si dice che, alla fine, resterà solo Firenze
FIRENZE – In Regione, ormai, la chiamano la “novella dello stento”, filastrocca che dura tanto tempo… Parliamo della riorganizzazione elle centrali del 118. Era programmata da qualche anno, ma solo ora i lenti fili burocratico-politici sono stati annodati. Il problema? Nessuna provincia voleva perdere la propria centrale. Nel Pd si è scatenata una guerra senza quartiere. Il sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani, aveva minacciato le dimissioni se, dopo aver perso quasi tutti i centri direzionali, agli aretini fosse stata tolta anche la centrale del 118.
Allora ecco il quadro della situazione: le centrali sono 12, una per ogni Asl, ed entro il 31 dicembre diventeranno sei. Poi tre. Ma il finale, a quanto si sussurra nella commisione sanità del Consiglio regionale, sarà un altro: cioè l’accorpoamento di tutte le centrali operative in una sola, a Firenze, dov’è stata costruita la nuovissima struttura super potenziata nei locali del vecchio Iot, l’Istituto Ortopedico toscano, nel viale Michelangelo. La conferma della transitorietà della situazione attuale viene dalla cifra, minima, stanziata dalla Regione per attrezzare le centrali: 100 mila euro ciascuna.
Ma intanto oggi, dopo mille polemiche e dopo essere stato tirato per la giacca dai sindaci e dai segretari di federazione del Pd di tutta la Toscana, l’assessore alla sanità, Luigi Marroni, ha fatto il punto della situazione, durante una conferenza stampa alla quale erano presenti anche il direttore generale dell’assessorato, Valtere Giovannini, e i rappresentanti delle associazioni di volontariato: Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, Attilio Farnesi, presidente Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) Toscana, Pasquale Morano, direttore del Comitato regionale della Toscana della Croce Rossa Italiana.
“Questa fase di transizione – ha spiegato l’assessore Marroni – era assolutamente necessaria a causa della forte complessità organizzativa e tecnologica che la riorganizzazione richiede. Sono tempi necessari, legati alla implementazione delle infrastrutture tecnologiche, alla riorganizzazione delle procedure e alla formazione del personale”.
Nella fase di transizione, che si concluderà entro la fine del 2014, saranno operative le seguenti Centrali 118:
Asl 3 Pistoia
Asl 6 Livorno
Asl 7 Siena
Asl 8 Arezzo
Asl 10 Firenze
Asl 12 Viareggio
La riorganizzazione è stata concepita prevedendo due Centrali operative per ciascuna Area Vasta:
Area Vasta Nord-Ovest (Livorno e Viareggio)
Area Vasta Centro (Pistoia e Firenze)
Area Vasta Sud-Est (Siena e Arezzo)
Nella fase transitoria, questi gli accorpamenti che verranno effettuati:
Area Vasta Nord-Ovest: la Centrale operativa 118 di Pisa sarà trasferita presso quella di Livorno; quelle di Massa Carrara e Lucca andranno a Viareggio
Area Vasta Centro: la Centrale operativa di Prato è già stata trasferita a Firenze dal febbraio 2014; quella di Empoli andrà a Pistoia
Area Vasta Sud-Est: la Centrale operativa di Grosseto verrà trasferita a Siena
Le 6 Centrali svolgeranno compiti misti, sia di emergenza-urgenza che di trasporto sanitario ordinario. Nel passaggio successivo, quello definitivo, 3 Centrali svolgeranno compiti di emergenza-urgenza, altre 3 compiti di trasporto sanitario ordinario. “Il buon funzionamento del 118 – ha commentato ancora l’assessore – non dipende dalla collocazione fisica delle Centrali operative, ma dalla loro organizzazione, dalla qualità professionale degli addetti, dalle attrezzature tecnologiche installate e dai protocolli che si utilizzano. In Toscana vogliamo un servizio di emergenza che sia a livello europeo”.
Il piano di riorganizzazione definisce i requisti di base, strutturali e tecnologici, delle 6 Centrali operative previste dalla fase transitoria, fissa la dotazione organica minima e stabilisce i relativi accorpamenti. La giunta regionale dà mandato ai coordinatori di Area Vasta di definire progetti specifici, che dovranno essere presentati all’assessorato entro 60 giorni dall’approvazione della delibera (quindi, entro fine agosto). Un gruppo tecnico costituito appositamente li valuterà. Per tutte le azioni di supporto alle aziende sanitarie per la predisposizione dei progetti e l’avvio della fase transitoria di riorganizzazione, la giunta destina la somma di 100.000 euro.