Mondiali 2014, Pepito Rossi risponde a Prandelli: «Mai fatti i test sul rischio infortuni…»
MOENA. Riecco Rossi. Dice di essere pronto a giocare («Anche se sono un po’ stanco sto bene, il ginocchio risponde nel migliore dei modi») e che la Fiorentina si è rinforzata e vuole tenere i suoi big. Ma soprattutto Pepito risponde – anche se in modo non troppo diretto – agli attacchi dell’ex Ct azzurro, Cesare Prandelli.
PRANDELLI. All’inizio prova a svicolare («Non mi interessa quello che ha detto l’ex ct, sono concentrato sul futuro, non mi interessa del passato»), poi qualcosa finisce per dire assicurando di non essere affatto pentito per i tweet polemici dopo l’esclusione dal Mondiale («li riscriverei tranquillamente perché non era un attacco contro nessuno») e chiarendo di non aver mai sostenuto i celeberrimi test sul rischio di infortunio che per l’ex ct erano stati il motivo della sua mancata convocazione per il ritiro: «Non ricordo di aver fatto nulla di simile, ma solo delle prove per capire qual’era la forza nelle gambe».
CONTE. Ora però Pepito vuole solo pensare al futuro. Anche della Nazionale. «Il mio obiettivo è quello di tornare, come ogni anno ma non sono io che devo dire da dove deve ripartire: ci sono delle decisioni da prendere, a iniziare dal presidente e dal Ct. Non sta certo a me sceglierlo ma se mi chiedete di Antonio Conte ce lo vedrei bene: è semplicemente un vincente».
FIORENTINA. Ma Rossi è il primo a sapere che per tornare in azzurro prima deve tornare a convincere con la maglia viola: «E’ normale fare più lavoro rispetto agli altri quando si prendono tante botte: non c’è nulla di diverso. Mi sento benissimo: lavoro con la squadra e faccio partitelle, sono un po’ stanco ma è normale».
OBIETTIVI. Rossi dunque è pronto a guidare i viola, ma verso quali obiettivi? «Anche senza Conte – analizza – la Juve rimane comunque la squadra da battere, la Roma sta facendo grandi acquisti e Milan ed Inter lottano sempre per lo scudetto. Anche noi ci stiamo rafforzando, sarà una bella stagione sicuramente. Arrivare in Champions sarà dura ma ci proveremo».
BIG. Chiaro però che in tal senso sarebbe importante che restassero i big, a iniziare da Cuadrado.Vogliamo tenere i nostri big perché vogliamo fare un grande campionato. Sarebbe bellissimo giocare di nuovo sia con Juan che con Gomez: con Mario l’anno scorso purtroppo l’abbiamo fatto poco insieme. Per adesso ci accontentiamo di battere tutti quando giochiamo a ping pong in ritiro.»