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Natale 2025
Tom Cruise nei panni del colonnello Claus Schenk von Stauffenberg

20 luglio 1944, settant’anni fa il fallito attentato a Hitler

Tom Cruise nei panni del colonnello Claus Schenk von Stauffenberg
Tom Cruise nei panni del colonnello Claus Schenk von Stauffenberg

FIRENZE – Oggi 20 luglio sono 70 anni dal fallito attentato contro Adolf Hitler, organizzato da politici e militari della Wehrmacht ed attuato dal colonnello Claus Schenk von Stauffenberg. Anche il cinema si è occupato più volte di questo significativo evento della seconda guerra mondiale: ultimo e molto celebre è stato il film «Operazione Valchiria» del 2008 dove l’attore americano Tom Cruise veste i panni dell’ufficiale tedesco autore dell’attentato, destinato ad assassinare il führer all’interno della Wolfsschanze, il suo quartier generale a Rastenburg nella Prussia Orientale.

L’OBIETTIVO – Lo scopo era, con l’eliminazione di Hitler, instaurare un nuovo governo per negoziare una pace con gli Alleati ed evitare la disfatta militare e l’invasione della Germania. L’attentato fu pianificato sfruttando la possibilità che offriva il piano Valchiria (in tedesco Walküre), ossia la mobilitazione della milizia territoriale in caso di colpo di stato o insurrezione interna, opportunamente modificato dallo stesso colonnello von Stauffenberg. L’esplosione dell’ordigno uccise tre ufficiali e uno stenografo. Ma Hitler ne uscì vivo, subendo solo alcune ferite non gravi. Il conseguente fallimento del colpo di Stato portò all’arresto di circa 5.000 persone, molte delle quali furono internate nei lager. Si stima che almeno 200 persone siano state uccise per rappresaglia.

IL PIANO – Non era facile realizzare un attentato di questa portata, anche all’interno dell’ambiente militare, anche perché Hitler appariva poco in pubblico e raramente si recava a Berlino. Dal 24 giugno 1941, inizio dell’invasione dell’Unione Sovietica («Operazione Barbarossa»), aveva spostato il suo quartier generale a Rastenburg. Da parte della stessa Gestapo, la polizia segreta del Terzo Reich, non era esclusa la possibilità di un complotto contro il führer.

LA «TANA DEL LUPO» – I congiurati contattarono il tenente colonnello Claus Schenk von Stauffenberg, un ufficiale gravemente ferito in Tunisia, dove aveva perso l’occhio sinistro, la mano destra e due dita di quella sinistra. Al termine della sua convalescenza si unì a loro nell’organizzare il colpo di stato: furono completamente modificati gli ordini di mobilitazione della riserva in caso di morte di Hitler, per poter colpire direttamente i vertici del Reich e le SS. Come autore materiale dell’attentato se ne prese carico lo stesso von Stauffenberg, considerate le opportunità che aveva di potersi avvicinare al führer durante le riunioni nel suo quartier generale, la cosiddetta «tana del lupo». Dal 1° luglio era stato infatti nominato capo di stato maggiore del generale Fromm, il comandante dell’esercito territoriale al Bendlerblock, nel centro di Berlino.

L’ESPLOSIONE – La mattina del 20 luglio 1944, von Stauffenberg si recò al quartier generale di Hitler dove era stato convocato per riferire sui preparativi per contrastare l’avanzata sovietica verso Berlino, durante la riunione quotidiana del führer con il suo stato maggiore. Alle 12.30 l’ufficiale era vicino a Hitler, nella sala riunioni, pronto a esporre la sua relazione. Con sé aveva una borsa piena di esplosivo che era riuscito a mettere sotto il tavolo. Hitler però disse di attendere perché prima voleva ascoltare un altro rapporto. Fu così che von Stauffenberg chiese e ottenne il permesso di allontanarsi momentaneamente dalla stanza. Il tempo di allontanarsi velocemente verso la sua auto in attesa e alle 12,42 un’esplosione devastò il palazzo.

INCOLUME – Dalle macerie usci barcollante Adolf Hitler, sopravvissuto quasi incolume all’attentato: riportò solo alcune bruciature alla gambe e la perforazione del timpano destro. Morirono invece tre ufficiali e lo stenografo. Ma in quel momento von Stauffenberg era già lontano, riuscito per un soffio ad uscire dalla «tana del lupo». Nella confusione del momento credeva che l’attentato fosse riuscito, tanto che appena arrivato a Berlino comunicò la morte del führer dando ordini alla milizia di agire. Nessuno gli obbedì perché nel frattempo da Rastenburg erano arrivati messaggi contrari: Hitler era vivo e aveva la situazione sotto controllo. Alle 18,45 la radio tedesca dette la notizia del fallito attentato. Poco dopo la mezzanotte del 21 luglio, il colonnello Claus von Stauffenberg e altri tre ufficiali vennero arrestati e fucilati nel cortile del Bendlerblock a Berlino.

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