Emergenza migranti in Toscana: in arrivo altri 717 profughi
Il problema dell‘accoglienza dei migranti che sbarcano a ritmo sempre crescente sulle nostre coste ha indotto i prefetti toscani a riunirsi, insieme alle altre istituzioni interessate, per organizzarsi adeguatamente in vista dei nuovi arrivi preannunciati dal Ministero dell’Interno.
TAVOLO – Il prefetto Luigi Varratta ha convocato a Palazzo Medici Riccardi un tavolo straordinario per gestire l’accoglienza degli altri preannunciati 717 migranti, da distribuire sul territorio regionale. Al vertice hanno partecipato i dieci prefetti toscani, il vice presidente della Regione Toscana Stefania Saccardi e rappresentanti di Anci e Upi.
ACCOGLIENZA – Dopo una lunga valutazione della situazione, è emersa la necessità di reperire subito un centro di accoglienza in ogni provincia (denominato tecnicamente hub), con capienza al di sotto dei 100 posti, in condizioni di ospitare immediatamente i migranti in arrivo. Si tratta di centri dove i migranti dovrebbero sostare per un periodo di tempo limitato, giusto per far fronte all’emergenza, per poi trovare una sistemazione definitiva.
APPELLO – La situazione si presenta molto difficile e da qui l’appello che è stato rivolto alle autorità civili, militari e religiose perché mettano a disposizione immobili del loro territorio o di loro proprietà per fronteggiare questa emergenza umanitaria. In mancanza di queste soluzioni sarà necessario ricorrere a requisizioni di strutture idonee oppure allestire tendopoli. L’utilizzazione di una caserma sarebbe forse la soluzione più gestibile, ma occorre tener presente che i locali di caserme ormai vuote debbono essere oggetto di lavori di adattamento per accogliere in sicurezza i migranti. Dal tavolo è emersa anche l’esigenza, del resto prevista dall’Accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali sottoscritto nella conferenza unificata dello scorso 10 luglio, che sia incrementato il numero delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale in modo da potenziarne l’attività e assicurare l’esame giornaliero delle richieste di asilo.
ITALIA – Sono tutte misure logiche e di buon senso, che fanno onore allo sforzo sovrumano delle autorità italiane, che si sostituiscono alla bella addormentata, l’Europa che in tema d’immigrazione impartisce lezioncine ma non fa assolutamente nulla. Molte sono le domande che sorgono spontanee. Nel corso del semestre italiano di presidenza europea, riuscirà Renzi a convincere gli inquilini della casa europea a contribuire a Mare nostrum, a finanziare le operazioni di trasferimento di irregolari, richiedenti asilo, rifugiati economici? E a prendersi una quota di cittadini dell’Africa subsahariana, del Corno d’Africa e della Siria? E saprà Renzi con il suo eloquio, le sue slides e i suoi tweet convincere i partners europei a ridiscutere il Trattato di Dublino che impone che la richiesta d’asilo sia fatta nel paese europeo dove si arriva e a potenziare Frontex, la polizia europea di frontiera?
SBARCHI – In quest’estate stiamo polverizzando tutti i record di sbarchi, con quasi 60.000 arrivi al giugno scorso, 300 in media al giorno dal primo gennaio E l’Italia è rimasta sempre più sola nel fronteggiare un esodo che non sembra arrestarsi. Le autorità locali, come abbiamo visto, fanno il possibile per organizzarsi al meglio per fronteggiare questa invasione, ma occorre che chi ha le redini della politica nazionale e adesso anche europea si faccia valere e riesca a portare a casa risultati concreti. Con questi ritmi il nostro paese non riuscirà, dal punto di vista economico, organizzativo e finanziario, a reggere per molto le ondate sempre più numerose di sbarchi dall’altra costa del Mediterraneo, il Mare nostrum. Quindi Renzi, se ci sei, batti un colpo: anche in Europa.