Città metropolitane: a settembre i consiglieri nominati dai comuni. Via a gennaio 2015 (ma si farà in tempo?)
Le 9 città metropolitane, fra le quali Firenze, entreranno in funzione il 1 gennaio 2015 e sostituiranno le relative province, delle quali rilevano funzioni e territorio. Sindaco della città metropolitana sarà, di diritto, il sindaco del comune capoluogo: quindi, per Firenze, Dario Nardella.
FUNZIONI – Ma quali sono le loro funzioni? Sono riconosciute dalla legge come enti territoriali di area vasta, e a loro è affidata la cura di alcune finalità istituzionali generali: cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti il proprio livello, comprese quelle a livello europeo.
NOVE CITTA’ – La legge ha individuato 9 città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna,Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Roma ha lo statuto di capitale. Il territorio della città metropolitana, come detto, coincide con quello della provincia omonima. Gli organi della città metropolitana sono il sindaco metropolitano, il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana. L’incarico di sindaco metropolitano, di consigliere metropolitano e di componente della conferenza metropolitana è svolto a titolo gratuito, anche con riferimento agli organi previsti per la prima costituzione delle città metropolitane.
SINDACO – Il sindaco metropolitano, che è di diritto il sindaco del comune capoluogo, ha la rappresentanza dell’ente, convoca e presiede il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti.
CONSIGLIO – Il consiglio metropolitano è composto dal sindaco metropolitano e da un numero di consiglieri variabile in base alla popolazione (massimo 24, minimo 14). E’ l’organo di indirizzo e controllo. E’ organo elettivo di secondo grado e dura in carica 5 anni; in caso di rinnovo del consiglio del comune capoluogo, si procede comunque a nuove elezioni del consiglio metropolitano entro sessanta giorni dalla proclamazione del sindaco. Hanno diritto di elettorato attivo e passivo i sindaci e i consiglieri dei comuni della città metropolitana
CONFERENZA – La conferenza metropolitana è composta dal sindaco metropolitano, che la convoca e presiede, e dai sindaci dei comuni della città metropolitana. È competente per l’adozione dello statuto e ha potere consultivo per l’approvazione dei bilanci. .
FUNZIONI – Alle città metropolitane sono attribuite, più in dettaglio, le funzioni fondamentali delle province ed alcune nuove relative a:
a) piano strategico del territorio metropolitano di carattere triennale che costituisce atto di indirizzo per i comuni e le unioni di comuni del territorio, anche in relazione a funzioni delegate o attribuite dalle regioni; b) pianificazione territoriale generale; c) strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici e organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano; d) mobilità e viabilità; e) promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale;
FIRENZE – Esposte le linee fondamentali delle competenze e degli organi delle città metropolitane, vediamo in particolare lo stadio di formazione di quella fiorentina che, come le altre, dovrebbe debuttare dal capodanno del 2015. Gli Enti locali (tutti i comuni più quel che resta della provincia) coinvolti nell’istituzione della Città metropolitana di Firenze hanno per il momento acquisito le informazioni fondamentali per dare avvio al complesso procedimento previsto dalla legge. A tal fine il Ministero dell’Interno aveva diramato opportunamente la circolare n. 32/2014, avente ad oggetto le linee guida per lo svolgimento delle elezioni di secondo grado dei Consigli metropolitani, dei presidenti delle Province e dei Consigli provinciali nelle Regioni a Statuto ordinario.
NOMINE – Nella fase attuale, quale prima incombenza, dovrà essere adottato il provvedimento di convocazione dei comizi elettorali, cioè delle operazioni di nomina dei consiglieri da parte dei comuni, che dovrebbero avvenire entro il 28 settembre. Le linee guida specificano che l’organizzazione concreta delle consultazioni ed ogni onere finanziario correlato faranno capo all’ente territoriale interessato. L’apposito ufficio elettorale, quindi, dovrà essere costituito presso l’amministrazione provinciale. Durante l’esercizio della gestione provvisoria, già iniziata e che durerà fino all’entrata in vigore della nuova istituzione, la provincia di Firenze sta espletando l’attività di ordinaria amministrazione con l’obiettivo di non arrecare pregiudizio ai cittadini, avuto particolare riguardo ai servizi di sua competenza.
PROVINCIA – La Provincia di Firenze, che in questa fase, a stralcio, deve curare anche gli adempimenti elettorali, ha già richiesto agli uffici comunali competenti i nominativi dei sindaci e dei consiglieri comunali che, allo stato attuale, sono titolari dell’elettorato attivo ai fini dell’elezione del Consiglio metropolitano. Il termine ordinatorio del 28 settembre 2014, indicato nella circolare n. 32/2014 del Ministero dell’Interno per l’espletamento delle consultazioni, dovrebbe essere rispettato quanto meno per l’elezione del Consiglio Metropolitano di Firenze. La provincia ha infatti già fissato luogo data e orario delle votazioni: a Palazzo Medici Riccardi il 28 settembre prossimo dalle 8 alle 20. Sono già state fissate anche le scadenze per arrivare a quest’appuntamento.
L’iter di formazione ed elaborazione dello Statuto del nuovo ente non ha ancora avuto inizio.
Come si può rilevare lo stato dell’arte non è molto avanzato in molte aree, ma è iniziato a Firenze e si spera che progredirà nei prossimi mesi, soprattutto a partire da settembre in poi, quando dovrebbero svolgersi le consultazioni per l’elezione del consiglio metropolitano. Le altre aree metropolitane non hanno fatto meglio di quella fiorentina, anzi molte versano in uno stato più arretrato. Ma è arrivato il momento di darsi una bella smossa, se si vuole rispettare la scadenza del 1 gennaio 2015. Mancano solo 5 mesi.
Francesco Cafaro (Bari)
Mancano pochi mesi per realizzare cosa? Una scialba fotocopia delle vecchie province? Nessuna ridefinizione ontologica delle grandi città come vere metropoli multi-municipali, ristrette al territorio di reale conurbazione. Enti simil-proviciali, giochi di prestigio lessicale veramente ipocriti. Mi spiegate che differenza corre tra le vallate alpine torinesi (che diventano territorio “metropolitano”) e le dolomiti trentine (che rimangono “provincia”)? La commutazione automatica dei confini provinciali in confini metropolitani è uno degli aspetti più gravi della legge Delrio. Un altro grave difetto è il fatto di non aver reso obbligatoria l’elezione diretta del sindaco metropolitano. Occorre scorporare il capoluogo in comuni e limitare l’hinterland di aggregazione (chiedendo ai comuni molto distanti di non aderire al nuovo ente, anche nel loro interesse).
Bruno Sei
Decadenza dei Consiglieri Provinciali uscenti dai Cda delle Partecipate.
Come si sa, in base all’art.141comma5 del Dl 267/2000, i Consiglieri Provinciali decaduti a seguito dello scioglimento dei Consigli Provinciali, decadono anche da eventuali incarichi loro attribuiti (cda partecipate e quant’altro) restando in carica solo fino alla nomina del successore.
Purtroppo, per la normativa poco chiara, molti Consiglieri, continuano a svolgere il loro mandato nelle partecipate, trascurando il fatto di essere decaduti.
Tutto ciò, oltre a far rientrare dalla finestra ex politici, crea anche disparità con i Consiglieri Provinciali appena usciti.
Sarebbe perciò opportuno, onde evitare che ruoli professionali continuino ad essere svolti da politici, che venisse fatta chiarezza con una circolare interpretativa della Legge Del Rio, in modo da arrivare a una sollecita risoluzione di tale delicata
questione.