Disoccupazione giovanile record (+43,7%). E carrello della spesa a picco (- 0,7% in un mese). La crescita non si vede
ROMA – Il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 12,3% a giugno dal 12,6% di maggio, toccando il minimo da 10 mesi. Lo segnala l’Istat. Masui dodici mesi si registra un incremento dello 0,1%. Siamo a discutere di zero virgola in una situazione veramente difficile, per non dire drammatica.Sale invece a nuovi record la disoccupazione giovanile, pari al 43,7%, in crescita di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,3 punti nel confronto tendenziale.
A giugno 2014 gli occupati sono 22 milioni 398 mila, in aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente (+50 mila) e sostanzialmente invariati su base annua. Il tasso di occupazione, pari al 55,7%, cresce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 153 mila, diminuisce del 2,4% rispetto al mese precedente (-78 mila), mentre aumenta dello 0,8% su base annua (+26 mila). Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni rimane sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente mentre diminuisce dello 0,9% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 36,3%, rimane invariato in termini congiunturali mentre diminuisce di 0,2 punti percentuali su base annua.
L’Istat ha inoltre diffuso oggi anche i dati preliminari sull’inflazione, che ha segnato a luglio un -0,1% rispetto a giugno e un +0,1% rispetto a luglio 2013. Si tratta del livello più basso dall’agosto 2009. Tocca invece la flessione maggiore dal 1997 il «carrello della spesa», ovvero il prezzo del paniere dei beni più acquistati (prodotti alimentari, per la cura della persona e della casa), sceso dello 0,6% rispetto a luglio 2013. Su base mensile il calo è stato dello 0,7%.
«La situazione economica in Italia e nella Ue è meno favorevole di quello che speravamo a inizio anno», dice il ministro dell’Economia Padoan. Lo stato dei conti, dice, «richiede un maggiore sforzo per la crescita e il consolidamento dei conti pubblici».