Firenze, anziana muore in ospedale. La procura indaga per omicidio colposo
FIRENZE – Una donna di 89 anni è morta all’Ospedale di Torregalli a Firenze, ricoverata per la rimozione di calcoli. Il fatto è avvenuto sabato 2 agosto. Oggi la procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio colposo derivante da colpa medica, per ora a carico di persone da identificare.
I carabinieri, avvisati dopo il decesso dai familiari e dalla badante dell’anziana, hanno sequestrato la cartella clinica della donna e identificato tutto il personale medico e paramedico di medicina generale, dove la donna era ricoverata.
Secondo quanto emerso, la donna, già affetta da gravi problemi di salute, era ricoverata a Torregalli dal 22 luglio scorso, per essere sottoposta a un intervento di rimozione di calcoli. Nel pomeriggio di sabato avrebbe cominciato a lamentare difficoltà respiratorie. Avvisati dalla badante, gli infermieri avrebbero chiesto l’intervento del medico di guardia, che – secondo quanto riferito dalla badante – sarebbe arrivato dopo circa un’ora e trenta minuti. Dopo averla visitata, le avrebbe prescritto degli esami da eseguire il giorno successivo e si sarebbe allontanato lasciando poi l’ospedale a fine turno.
Poco dopo le condizioni della donna sarebbero peggiorate in modo irreversibile. Un secondo medico, intervenuto dopo il cambio di turno, avrebbe tentato invano di stabilizzarla. L’anziana è deceduta intorno alle 20,30. Disposto il trasferimento del corpo all’istituto di medicina legale. Nelle prossime ore la procura potrebbe nominare un anatomopatologo per l’esame della cartella clinica.
AGGIORNAMENTO mar 5 agosto 2014
AZIENDA SANITARIA: PROCEDURE REGOLARI
«Tanto i medici quanto gli infermieri hanno correttamente seguito le opportune e necessarie procedure richieste dal caso». È quanto affermato in una nota dall’Azienda sanitaria fiorentina (Asf), sul caso di una donna di 89 anni deceduta il 2 agosto scorso all’ospedale di Torregalli, a Firenze, e relativamente al quale la procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio colposo derivante da colpe mediche.
“In attesa che la magistratura decida se e come proseguire l’inchiesta” continua il documento, “l’Asf precisa che non è stato richiesto l’avvio dell’indagine da parte della struttura regionale incaricata di verificare il rischio clinico, non essendoci, allo stato dei fatti e sulla base dei primi riscontri, gli estremi per ritenere che ci siano stati comportamenti anomali e estranei alle regolari procedure”. Secondo la ricostruzione fornita nella nota, nel reparto “erano in servizio due infermieri e due operatori sanitari nel turno pomeridiano”, e “due infermieri e un operatore sanitario nel turno serale iniziato proprio nel momento in cui è avvenuto il fatto”.
“Oltre al medico di guardia nei reparti di medicina – spiega ancora l’Asf – c’erano in ospedale i nove medici in servizio ordinariamente”. “Il blocco C del settore medico dov’era ricoverata la paziente – prosegue la nota -, è un’area considerata a medio-alta complessità assistenziale e sabato 2 agosto vi erano ricoverati 20 pazienti con uno standard di personale adeguato alla tipologia di pazienti accolti in questa area”.