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Daspo più duro contro la violenza negli stadi: ci sarà anche quello di gruppo

Genny 'a carogna
Gerry ‘a carogna nella finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma

ROMA – Il decreto legge contro la violenza nel calcio approvato dal Consiglio dei ministri prevede pene molto più dure per chi sgarra.

DASPO DI GRUPPO – Si va dal divieto di accesso agli stadi fino ad otto anni al Daspo preventivo e «di gruppo» allargato ai reati di ordine pubblico.

VIOLENZA – Il pacchetto di misure così rigide è stato voluto dal premier Renzi e dal ministro Alfano dopo la tragica morte di Ciro Esposito.

Ma ecco le principali novità punto per punto:
· In materia di Daspo (il Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) si prevede che possa essere applicato anche nei confronti dei soggetti che risultano condannati o denunciati non solo per i reati da stadio, ma anche per tutti i delitti contro l’ordine pubblico, nonché per i delitti di comune pericolo mediante violenza. Infine, vengono rivisti i termini di durata del Daspo, stabilendo che la durata minima di tale divieto è di tre anni, mentre il provvedimento inibitorio ha una durata da un minimo di cinque ad un massimo di otto anni per quei soggetti che sono già stati destinatari di una analoga misura;
· In tema di striscioni negli stadi potranno essere puniti con Daspo anche coloro che introducano negli impianti sportivi, non solo cartelli e striscioni, ma anche altre scritte o immagini che incitino alla violenza.
· Il divieto di trasferta può essere disposto, in caso di gravi episodi di violenza, dal Ministro dell’Interno, attraverso la chiusura del settore ospiti degli impianti sportivi in cui si svolgono gli incontri di calcio individuati in relazione al pericolo di turbativa dell’ordine pubblico.
· L’arresto in flagranza differita può essere applicato anche nei confronti del reato di istigazione alla discriminazione razziale, etnica e religiosa.
· Vengono semplificate le procedure amministrative di rilascio dei titoli abilitativi necessari per l’esecuzione di interventi che sono finalizzati ad implementare negli impianti sportivi standard di sicurezza più elevati, in attuazione anche delle indicazioni emanate dagli organismi sportivi, pure di livello internazionale.
· In tema di frodi nelle competizioni sportive viene aumentata la reclusione fino a sei anni (era al massimo un anno) e la multa fino a 4.000 euro (erano, al massimo, 1.032 euro) per chiunque offra o prometta denaro o altra utilità o vantaggio a taluno dei partecipanti ad una competizione sportiva organizzate da enti sportivi riconosciuti dallo Stato e dalle associazioni ad essi aderenti, al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione. Se il risultato della competizione è influente ai fini dello svolgimento di concorsi, pronostici e scommesse regolarmente esercitati, la pena della reclusione è aumentata fino a tre anni e una multa che sale fino a 100.000 mila euro (prima, al massimo, erano 25.822 euro).

Si tratta in effetti di misure abbastanza dure, che possono avere effetto dissuasivo. Ma qualsiasi misura sarà alla fin fine inefficace se le società sportive non si dissocieranno apertamente, collaborando effettivamente con le forze dell’ordine a rendere inoffensivi questi gruppi, purtoppo numerosi, di soggetti.


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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