
Sub morti alle Formiche di Grosseto, funerali in Umbria. Gli inquirenti analizzano le bombole

PERUGIA – Si sono svolte oggi, 16 agosto, le esequie di Fabio Giaimo, Gianluca Trevani ed Enrico Cioli: i 3 sub umbri morti domenica scorsa 10 agosto durante un’immersione all’isolotto delle Formiche davanti a Grosseto.
Stamattina a Perugia, in cattedrale, è stato il cardinale del capoluogo umbro, Gualtiero Bassetti, a celebrare i funerali di Fabio Giamo, 57 anni, medico, suo amico.«Ci mancherà – ha detto il cardinale – quel suo sapersi fare tutto a tutti. Quanti dolori hai alleviato e come lavoravi per il Malawi, per i bambini e gli anziani dell’Africa, come ti impegnavi nella formazione dei medici e degli infermieri. In una società egoista tu eri un amico sincero che sapeva condividere il dolore degli altri. Eri uno spirito limpido come lo specchio di mare che ti ha tragicamente inghiottito».
Una folla composta e commossa ha riempito la cattedrale diPerugia. Dinanzi all’altare, la bara di Giaimo, con sopra una casacca che gli venne donata in Malawi. All’ingresso due scatoline per raccogliere offerte da destinare all’associazione che Fabio animava, Amici del Malawi. Alla fine della celebrazione il figlio del medico ha letto un brano di Martin Luther King per ricordare il padre. Anche la vedova Francesca poi ha voluto usare parole di ringraziamento verso i tanti presenti, invitando i tanti compagni di immersioni del marito a mantenerlo vivo nei loro ricordi.

Nel pomeriggio, invece, si sono svolte a Bastia Umbra le esequie di Enrico Cioli, 35 anni, e Gianluca Trevani, 37, gli altri due sub morti al largo delle Isole Formiche lo scorso 10 agosto. Erano presenti oltre mille persone. Il rito è stato presieduto dal vescovo diocesano mons. Domenico Sorrentino. Tra la gente anche lo staff del gruppo sommozzatori «Subasio» al quale appartenevano i due sub.
Continuano intanto le indagini per chiarire le cause e la dinamica della morte dei tre sub. Al vaglio degli investigatori la strumentazione e in particolare le bombole con le quali si erano immersi alle Formiche Giaimo, Trevani e Cioli. Si esclude, infatti, che i sub siano morti per un malore o per annegamento: potrebbero essere deceduti per avvelenamento. Ma è dacapire quale sia l’agente chimico che potrebbe aver causato la morte. L’attenzione degli inquirenti è anche sull’aria ritrovata nelle bombole dei sub.