Figline Valdarno: ruba in chiesa. Al processo si pente, parla con la sorella e torna in famiglia
FIRENZE – È stato sorpreso dai carabinieri in chiesa a scassinare una cassetta delle offerte. Ed è stata la sua fortuna, perché al processo per direttissima è stato messo in contatto telefonico con la sorella, che non aveva sue notizie da oltre 10 anni e che lo aiuterà a rifarsi un futuro.
È successo ieri pomeriggio, venerdì 29 agosto, a Figline Valdarno, in provincia di Firenze. Un uomo, 62enne, di origine pugliese, senza fissa dimora, era intento ad estrarre le monete dal contenitore nella cappella della Mota all’interno della chiesa di Santa Maria a Ponterosso.
Per farlo, utilizzava un bastone di ferro, che aveva sulla punta del nastro biadesivo; inserendolo nella fessura da cui normalmente si introducono le offerte, l’uomo estraeva dalla cassetta le monete che rimanevano attaccate.
Lo hanno scoperto i carabinieri di Figline che lo avevano notato aggirarsi lungo Corso Vittorio Veneto guardandosi in giro con aria sospetta. Visto entrare in chiesa, i militari hanno deciso di seguirlo, cogliendolo sul fatto. Per lui – già conosciuto alle forze dell’ordine per precedenti reati contro il patrimonio – è scattato l’arresto in flagranza con l’accusa di furto aggravato.
Stamani al processo per direttissima, l’uomo è stato condannato a 4 mesi, senza la sospensione della pena visti i precedenti. L’hanno però messo in contatto telefonico con la sorella che abita a Milano e che non aveva notizie di lui da circa 10 anni dopo che l’uomo aveva deciso di fare una vita quasi da barbone e di vivere di espedienti. È stato un momento commovente – assicurano i presenti – quando i due si sono sentiti. La donna ha detto che si metterà subito in contatto con gli altri fratelli, per poterlo aiutare – non appena possibile – a riconcongiungersi con loro.