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Nazionale, Conte: «Allarmante il campionato senza italiani». Problemi con Firenze? «No, il parrucchino era goliardia»

Antonio Conte, ct della Nazionale a Coverciano
Antonio Conte, ct della Nazionale a Coverciano

FIRENZE – ‘No, non ho nessun problema a lavorare a Firenze’, dice Antonio, Conte, sorriso a spacca bocca, rispondendo a una mia domanda su eventuale incompatibilità … ambientale nel dover lavorare a Coverciano. Viene dalla Juve e grande simpatie, da queste parti, non le ha mai incontrate. Lui, dopo aver fatto la doccia anti Sla, scuote la testa e continua: “Coverciano è la casa della Nazionale, che conosco da 30 anni.Da oggi è anche casa mia. Le polemiche del passato sono svanite. La storia della parrucca di una vecchia partita Fiorentina-Juve? Goliardia. Anche piacevole. Ogni tanto fa bene ridere di se stessi. Ma da oggi (1 settembre 2014, ndr) avvio concretamente, sul campo, il mio lavoro come allenatore della Nazionale. Quindi sono il ct di tutti. La Juve, come l’Arezzo, il Siena e l’Atalanta rappresentano il passato…”.

LE JENE – C’ è un clima di solennità durante la conferenza stampa nell’Aula Magna del centro tecnico federale. Rotto dall’inviato delle Jene. Che contesta il curriculum del neo commissario tecnico scritto nel sito della Figc: dove manca il campionato vinto con il Siena.Con relativa squalifica per la vicenda delle scommesse. Conte non i scompone: “Ci tengo molto alla vittoria ottenuta con il Siena. M’impegno a far fare la correzione dalla Federazione”. Quindi l’enunciazione di principio: la Nazionale di Conte, parole sue, sarà “orgogliosa, umile, cattiva”. Ma con un problema di fondo: la difficoltà di costruire una squadra azzurra, figlia di un campionato dove, su 262 giocatori, solo 120 sono italiani. Problema che, poche ore prima, aveva sottolineato di nuovo anche il presidente della Federazione, Carlo Tavecchio. Che, evitando con cura il riferimento razzista ai giocatori che vengono dal paese delle … banane, si era preoccupato di far sapere che bisogna rilanciare i ragazzi italiani, ripartire dai vivai per non ingaggiare presunti talenti a caro prezzo.

ZERO ITALIANI – “Mi è capitato di vedere diverse partite dal vivo con squadre di prima fascia che schieravano zero italiani in campo o al massimo 1 o 2, è allarmante”, chiosa Conte. Nel mirino, senza però citarla, anche la Fiorentina, che in avvio di partita, a Roma, non schierava nessun italiano. Poi, nalla ripresa, è entrato Aquilani. Il ct continua: “Questo non facilita il mio compito, avremmo bisogno di gente titolare nel proprio club e che abbia il ritmo partita. Mi piacerebbe avere anche una rosa ampia di giocatori che giocano titolari. Mi auguro che la Nazionale per qualcuno sia di stimolo per recuperare posizioni da titolare anche nel club. E’ importante che la Nazionale faccia da traino, però bisogna anche che ci mettano nelle condizioni di esserlo. Serve una riflessione e capire che bisogna dare comunque più spazio agli italiani. Farlo significa avere la possibilità di farli maturare e crescere dei talenti. E’ essenziale”. Il ct ha anche veste per così dire politica? Proporrà riforme alla Federazione Risposta: “Riforme? Ci sono persone addette a farle. Mi è stato assicurato che si cercherà di aiutare tutto il movimento: parlo della Nazionalemaggiore ma anche di under 21, 19 e non solo. Anche per il settore giovanile non è semplice, anche le squadre Primavera sono piene di stranieri”.

PARTITE – Nel programma immediato due partite: giovedì 4 settembre a Bari con l’Olanda, amichevole, e martedì 9 in Norvegia per le qualificazioni europee. Conte conferma che continuerà ad agitarsi in panchina: “Perché avvertano la presenza i miei giocatori, gli avversari e … gli arbitri”. Concederà qualche ora di permesso a Mattia Destro, che oggi si è sposato. Ma sugli attaccanti afferma: “Penso di aver convocato giocatori con caratteristiche che si adattano al mio tipo di gioco, io schiero due punte. Penso di aver fatto le convocazioni che dovevo fare in base al mio pensiero. Balotelli? Non mando messaggi a nessuno. Vedremo. Non c’è un titolare tranne Zaza, ma nelle varie squadre sono tutti stranieri. Abbiamo dei ragazzi bravi come lo stesso Zaza, Immobile, El Shaarawy, abbiamo Giovinco ne seguiamo altri. Si integrino bene nel mio tipo di gioco. Osvaldo? Daniel ha qualche problema agli adduttori, oggi torna ad allenarsi e vedremo fino massimo a domani mattina la disponibilità altrimenti faremo un altra convocazione”. Il nome di Pepito Rossi gli viene fatto dopo, a microfoni spenti. Alza gli occhi. Mormora: “Lo aspetto…”.


Bennucci

Sandro Bennucci

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