Stufe elettriche, occhio al caro-bolletta: consigli per acquisto e l’impiego
FIRENZE – Estate al termine, si attende il freddo. E vista la stagione avida di sole e calore, non c’è da stupirsi se il freddo quello vero arriverà a breve. Il problema sarà allora riscaldare le case nel periodo che precede la data in cui per legge si possono far partire i riscaldamenti delle abitazioni. Così si cerca di ovviare con le stufe elettriche. Ma questi apparecchi consumano molta energia e possono anche diventare pericolosi. Come utilizzarli al meglio?
SICUREZZA- Ogni comune stabilisce i propri limiti di accensione per gli impianti di riscaldamento, per orari e periodi. Normalmente a Firenze si parte il primo di novembre. Ma quando il freddo punge già in ottobre ecco che una stufa elettrica può risolvere i problemi. L’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc) raccomanda di prestare attenzione al momento dell’acquisto e di tenere d’occhio la bolletta dell’energia elettrica. Molte stufe vengono prodotte in Cina o in paesi asiatici e non sono quindi conformi ai parametri di sicurezza ed efficienza stabiliti nella normativa europea. Attenzione al marchio CE. E sempre in tema di marchi, c’è il caso che la stufa venga utilizzata in bagno e che deva quindi resistere all’umidità. È opportuno in questo caso che il prodotto riporti la dicitura Imq, marchio che certifica la sicurezza elettrica.
CONSUMI- Un occhio di riguardo anche alla bolletta. Le stufe elettriche consumano molta energia, ottocento, mille, fino a tremila wattora. Un utilizzo prolungato può pesare sulla bolletta e rendere inutilizzabili altri apparecchi, come l’asciugacapelli. Il termoventilatore, che funziona proprio come un phon, è il modello da preferire.
