Toscana, fermo pesca: uomini del mare sul piede di guerra. Il Governo: «Risarcimenti in arrivo»
ROMA – Potrebbe fermarsi in queste ore il conto alla rovescia per la clamorosa protesta annunciata dai pescatori toscani, e viareggini in particolare, attesa per la mezzanotte di domenica prossima 14 settembre. Dal ministero delle Politiche agricole è arrivata l’assicurazione che i pagamenti arretrati per gli uomini del mare stanno arrivando.
La flotta viareggina – 50 imbarcazioni, la maggiore del Mar Tirreno – aveva annunciato lunedì 8 settembre che i suoi pescatori sono pronti a forzare il «fermo pesca» biologico. Chiedono il pagamento della cassa integrazione in deroga per gli imbarcati degli anni 2012-2013 – un saldo di circa 4-5 mila euro in media ciascuno – oltre al pagamento degli indennizzi per il «fermo pesca» del 2013. E sono pronti a far scattare la protesta, sotto forma di sciopero al contrario: ossia a forzare il blocco e uscire a pescare regolarmente, malgrado il divieto, dalla mezzanotte del 14 settembre.
Il «fermo pesca» biologico è una pausa all’attività di pesca imposta annualmente sui mari del nostro Paese, che può durare anche quaranta giorni, al fine di consentire il ripopolamento ittico. In quella fase lo Stato si impegna a sostenere economicamente i pescatori, costretti a rimanere a terra. Per il Mar Tirreno lo stop alla pesca a strascico scatterà lunedì 15 settembre e sarà in vigore per un mese, fino al 15 ottobre.
Le cose però adesso potrebbero cambiare: il Ministero ha informato ImpresaPesca Coldiretti e le altre associazioni di categoria, che gli uffici stanno predisponendo i decreti di pagamento relativi all’arresto temporaneo del 2013 e che sono già stati evasi i pagamenti relative alle imbarcazioni dell’Adriatico e della Sicilia.
«Sono in corso di predisposizione, e saranno effettuati quanto prima – precisa Roma nel comunicato – i pagamenti relativi alle imbarcazioni che hanno effettuato il fermo 2013 nel Mar Tirreno, e quindi toscane, e della Sardegna. «C’è l’impegno e le assicurazioni da parte del Ministero – spiega ImpresaPesca Toscana – a liquidare gli indennizzi quanto prima. Vigileremo sui tempi e continueremo a fare pressioni».
Per ImpresaPesca Toscana il blocco del fermo pesca, così come minacciato, «non sarebbe la strada giusta. I nostri pescherecci andrebbero incontro a sanzioni pesantissime». «Il settore – conclude ImpresaPesca Toscana – sta vivendo una profonda fase di difficoltà aggravata dai danni dal maltempo che ha limitato fortemente l’uscita in mare dei pescherecci. Servono certezze per garantire ad un comparto importantissimo un futuro».