Orsa Daniza morta in Trentino: anche in Toscana sdegno e richiesta di sanzioni a carico degli eventuali responsabili
FIRENZE – Ha suscitato sdegno anche in Toscana la morte dell’orsa Daniza. Che non sarebbe sopravvissuta alla narcosi fatta nella notte per catturarla, secondo quanto comunica la Provincia di Trento. Daniza è l’orsa che, a Ferragosto, aveva difeso i propri cuccioli al cospetto di un cercatore di funghi nei boschi del Trentino. Il Corpo forestale dello Stato ha avviato un’inchiesta e ipotizza il reato di uccisione senza motivo reale dell’animale.
Le informazioni sulle operazioni di cattura dell’orso sono state fornite dalla Provincia di Trento in una nota, in cui viene spiegato: “In ottemperanza all’ordinanza che prevedeva la cattura dell’orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L’intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l’orsa, che tuttavia non è sopravvissuta. E’ stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare per assicurare un costante monitoraggio. La Provincia conclude spiegando che dell’episodio sono stati informati il ministero dell’Ambiente, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e l’autorità giudiziaria.
Il Corpo forestale dello Stato di iniziativa ha aperto un’indagine dopo la morte dell’orsa, ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo dell’animale. A quanto si apprende, nell’agosto scorso, il CfS aveva inviato una lettera al ministero dell’Ambiente e al presidente della Provincia di Trento esprimendo perplessità sull’iniziativa della Provincia di catturare e isolare in cattività in una struttura solo l’orsa, peraltro senza i cuccioli. Dalla Toscana si levano voci per chiedere la dimissioni del presidente della Provincia di Trento e anche del ministro dell’ambiente, Galletti.