Pisa, studente disabile respinto al liceo musicale: eppoi iscritto per ordine del giudice
PISA – Un ragazzo autistico di 14 anni, respinto dal liceo musicale di Pisa, è stato reintegrato a scuola. L’iscrizione dello studente è stata resa possibile da una sentenza del tribunale di Pisa. Il liceo non aveva ammesso il ragazzo attraverso un test d’ingresso giudicato «illegittimo» dal giudice. Il tribunale ha condannato il preside dell’istituto e il ministero dell’Istruzione per comportamento discriminatorio. La vicenda è stata portata alla ribalta oggi 11 settembre dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Gianfranco Mannini, dopo che nei mesi scorsi aveva raccolto la denuncia della madre dello studente che si era rivolta allo «Sportello 5 Stelle».
Nella sentenza pronunciata il 4 settembre scorso, il giudice Eleonora Polidori ha ordinato «la cessazione della condotta discriminatoria e di consentire l’immediata iscrizione» al liceo musicale dello studente disabile. La discriminazione secondo il Tribunale si è concretizzata nella violazione della legge 67 del 2006 che promuove la «piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone disabili» perché l’alunno fu sottoposto senza preavviso a un test d’ingresso che non teneva conto della sua condizione né della relazione medica predisposta dal neuropsichiatra che lo ha in cura da 12 anni.
«Il risultato che abbiamo ottenuto – ha spiegato Maria Barone, l’avvocato che ha difeso la famiglia dello studente – lo si deve soprattutto al coraggio e alla tenace di sua madre che non si è arresa e ha combattuto fino in fondo una battaglia di dignità che non è per se stessa ma per i diritti di tanti altri studenti disabili». Secondo il legale, infatti la condotta della scuola «è tanto più grave perché tenuta nei confronti di un ragazzo che ha rischiato di essere espulso dall’istruzione obbligatoria».
Il quattordicenne, infatti, soffre di una grave forma di autismo che riesce in qualche modo a superare, riuscendo a relazionarsi con gli altri grazie alla musica. Da qui la decisione della famiglia di iscriverlo al liceo, supportata anche dalla relazione del neuropsichiatra che ha partecipato alla redazione del piano educativo individualizzato (Pei) per elaborare un progetto didattico adeguato alla personalità del minore e alle sue inclinazioni scolastiche evidenziando «l’importanza della musica per il ragazzo, input verso il quale egli mostra interesse e mezzo attraverso il quale riesce a integrarsi ed esprimersi». «Ma il test d’ingresso – spiega la madre dello studente – è stato un espediente per cacciarlo: una prova d’esame non concordato e per il quale mio figlio non si era preparato, predisposto con il fine di motivarne il diniego all’iscrizione alla scuola. Ma l’aspetto più grave di questa storia, al di là del fatto personale, è che la scuola, l’istituzione, ha veicolato agli occhi degli altri ragazzi un modello sbagliato: quello di estromettere i disabili dall’istruzione obbligatoria perché tanto non sono in grado di sostenerla».