Fisco, Tasi 2014: ecco il nuovo elenco dei comuni dove va pagata il 16 ottobre
FIRENZE – Chi non ha dovuto pagare a giugno la prima rata della Tasi si troverà a doverlo fare entro il 16 ottobre. Si tratta dei cittadini dei comuni che non avevano ancora deciso l’aliquota da applicare: questi ultimi avevano ancora tempo fino al 10 settembre per la delibera e fino al 18 settembre per pubblicarla sul sito web del Mef, il ministero dell’Economia e Finanze.
Come noto la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) colpisce gli immobili e riguarda, con percentuali diverse, tanto il proprietario che l’inquilino. La maggior parte dei comuni italiani si è messa «in regola». Chi non lo ancora ha fatto incasserà l’imposta relativa al 2014 in un’unica soluzione a dicembre. Di fatto quindi i contribuenti Tasi vengono divisi in tre gruppi:
- chi ha pagato la prima rata il 16 giugno, pagherà il saldo a dicembre 2014
- chi pagherà la prima rata il 16 ottobre, pagherà il saldo a dicembre 2014
- chi non ha dovuto pagare né a giugno né a ottobre, pagherà tutta l’imposta a saldo in dicembre con l’aliquota base dell’ 1 per mille.
Vediamo quali sono i comuni nei quali l’acconto va pagato entro il 16 ottobre.
TOSCANA
Ecco la lista dei comuni che hanno già deliberato e pubblicato le loro aliquote sul sito del Mef alla data di venerdì 12 settembre. Completati anche i capoluoghi di provincia, con l’aggiunta di Firenze, Massa, Pisa e Prato, che a giugno non avevano ancora deciso. I pochi comuni che mancano (tra cui Viareggio) hanno tempo ancora 4 giorni per la sola pubblicazione. Altrimenti tutto – come detto – slitta a Dicembre.
Scarica qui:
1)elenco dei Comuni della Toscana dove si paga l’acconto Tasi il 16 ottobre 2014
2)elenco dei Comuni della Toscana dove si è pagato la Tasi il 16 giugno 2014
ITALIA
Cerca qui il tuo comune e la delibera con l’imposta da pagare
Ma perché questo anno risultà così difficile definire le imposte comunali sugli immobili? Di fatto il sistema reintroduce la tassazione locale della prima casa, vanificando la sofferta battaglia politica dello scorso ano che aveva cercato di cancellarla, almeno parzialmente. Per questo l’Imu viene di fatto riesumata, cambiando il nome e lasciando ai comuni l’onere di deliberarla. Uscita dalla porta, rientra dalla finestra.