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Posti di lavoro in Toscana

Lavoro, flop del governo: il progetto Garanzia giovani non funziona

Posti di lavoro in Toscana
La ricerca di un posto di lavoro

Il progetto Garanzia giovani – lanciato con grande enfasi dal governo Renzi – a livello nazionale, non riesce a decollare.

ADAPT – Il centro studi Adapt, fondato nel 2000 da Marco Biagi e coordinato da Michele Tiraboschi, ha elaborato i dati dell’ultimo monitoraggio del governo. Risultato: le opportunità pubblicate sul portale al 15 settembre sfioravano le 5300. Insomma, dicono i ricercatori, il periodo estivo non è servito a cambiare marcia, per lo meno sul sito, «che dovrebbe essere la prima e più importante interfaccia tra i giovani alla ricerca di una occasione di lavoro e le aziende alla ricerca di giovani da inserire al loro interno».

SITO – Nella maggior parte dei casi il sito ministeriale non fa altro che replicare gli annunci delle Agenzie per il lavoro; quasi il 90% delle offerte pubblicate, infatti, è stato caricato da queste e si riferisce a posizioni del tutto indifferenti rispetto al programma europeo.

FIGURE – Le figure ricercate riguardano tendenzialmente profili medio-bassi. Nelle prime dieci posizioni più richieste appaiono profili professionali legati al mondo industriale e manifatturiero. Si va dai più generici addetti, operai e impiegati – che ricoprono vari ruoli – a figure più specializzate come i manutentori o i saldatori. Non mancano però richieste per gli ingegneri e i programmatori informatici. Spesso però si cercano ragazzi con anni di esperienza. «E’ evidente – spiegano i ricercatori – che tale richiesta si pone in contraddizione con i pilastri della Garanzia Giovani, che invece vuole intercettare chi ha appena terminato un percorso di studio oppure è in una situazione di mancanza di formazione e lavoro».

CONTRATTI – Quasi il 76% delle proposte si riferisce a contratti a termine, mentre il contratto a tempo indeterminato riguarda solo il 14% delle offerte. Pochi i tirocini, ancora meno le occasioni di apprendistato: e dire che queste offerte dovrebbero costituire il fulcro della Garanzia Giovani.

Non c’è che dire, il progetto rispecchia il modo di essere del premier: molti annunci, ma pochi fatti.

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