Firenze, bomba d’acqua e tromba d’aria, Nardella lancia l’appello: «In nottata ancora pericolo»
FIRENZE – «Il peggio dovrebbe essere passato ma per stanotte (fra venerdì 19 e sabato 20 settembre, ndr.) occorre prudenza da parte di tutti:è prevista un’altra forte attività e non è escluso un fenomeno accentuato».
LE PREVISIONI – Usa un linguaggio paludato il sindaco Nardella, ma il messaggio, alla luce di cosa è successo oggi all’ora di pranzo a Firenze, è chiaro: le previsioni meteo di cui è in possesso il primo cittadino non consentono di stare tranquilli per questa notte: c’è il rischio serio che si ripeta, anche se magari non così forte, il nubifragio che ha messo in ginocchio la città e buona parte della Toscana. Per la giornata di domani 20 settembre, aggiunge Nardella, «ci sarà pioggia».
LA POLEMICA – Quel che c’è stato oggi, invece, si può chiamare bomba d’acqua collegata a una tromba d’aria e anche di grandine: sui marciapiedi e sulle strade di Firenze sono rimasti per ore dopo il violentissimo nubifragio strati così spessi che sembrava di aver appena assistito a una nevicata invernale a Courmayeur. «Un fenomeno straordinario – spiega il sindaco durante un briefing con la stampa convocato d’urgenza nel pomeriggio in Palazzo Vecchio – di fronte al quale, però la macchina dell’emergenza ha funzionato. Per fortuna non ci sono stati danni seri alle persone, salvo alcuni codici gialli. Non voglio far polemica con nessuno, noi però non avevamo ricevuto alcuna allerta per possibili trombe d’aria. Alle 10.45 di stamani il Servizio Idrogeologico regionale segnalava forti temporali ma non l’arrivo di trombe d’aria».
GRANDINE E CALDO – Secondo quanto spiegato dal sindaco, la Protezione civile aveva ricevuto la segnalazione di un’emergenza caldo in corso per le giornate di oggi e di domani, da parte del Cibic, ossia il Centro interdipartimentale di bioclimatologia dell’Università di Firenze: qualcosa che apparentemente mal si conciliava col fatto che poco prima delle 13 avesse cominciato a grandinare. Sembra però che questo genere di emergenza caldo scatti in automatico nel momento in cui le temperature minime diventano troppo elevate rispetto alla media stagionale. Una cosa è certa: la bomba di acqua, aria e grandine – quasi un piccolo tornado – che si è abbattuta su Firenze semplicemente non ha precedenti. E ricorda, sia pure per analogia, la neve del 17 dicembre 2010, quando la città resto completamente paralizzata a causa di un evento metereologico di proporzioni massicce. In quell’occasione, però, era pieno inverno e la fortissima nevicata, sebbene eccezionale a Firenze, fu messa in conto anche se non in quelle proporzioni; oggi è il 19 settembre e la grandinata che ha lasciato per ore a terra strati di «neve» è stata un fenomeno mai visto.
I DANNI – Durante il briefing con la stampa Dario Nardella, assieme all’unità di crisi con Protezione civile, Vigili del Fuoco, Polizia municipale e personale 118, ha fatto il bilancio dei danni materiali della bomba d’acqua, fermo restando che, alle 16, non era ancora in grado di fornire una stima dei danni economici complessivi. «Sono in azione oggi – ha precisato il primo cittadino – 12 squadre della Protezione civile e 10 spazzatrici di Quadrifoglio: di solito le spazzatrici in azione sono 4 ma firmerò un’ordinanza perché anche stanotte siano a disposizione altre 6 spazzatrici».
Alberi crollati –Sono 23 gli alberi e/o i rami caduti e 16 i transennamenti; nel pomeriggio erano in corso di rimozione, o appena rimossi, l’albero che ha bloccato la circolazione in via della Colonna, quello caduto in via Villamagna, un altro che ha creato problemi in viale Talenti all’altezza di via Cigoli, un ultimo in via Tagliamento. Via XX Settembre, interessata dai lavori per la linea 3 della tramvia, in zona Fortezza, è stata chiusa: 3 gli alberi crollati. Sono stati 8 gli «allagamenti seri» ha detto il sindaco. Fra questi, il sottopasso del Romito, viale Belfiore, via Circondaria.
Tetti e cornicioni spezzati –Sono 19 in tutto, secondo le segnalazioni arrivate a Palazzo Vecchio. Tra questi, il tetto della scuola Don Milani, all’Isolotto.
Musei comunali –Infiltrazioni d’acqua al Museo Bardini e al Museo Novecento. Chiuso oggi il Forte Belvedere. Fra le istituzioni statali, gravi allagamenti alla Biblioteca Nazionale.
Orto Botanico –È chiuso: gravi i danni registrati per gli alberi caduti
I parchi –Chiusi l’Albereta e l’Anconella: occorre verificare lo stato della situzione, soprattutto delle alberature. Sotto controllo, invece, le Cascine: prosegue la kermesse Expo Rurale e non si segnalano danni rilevanti a strutture e agli alberi stessi.
Scuole – Nessun grave problema se non alla scuola Don Milani all’Isolotto. Lì il bilancio è pesante: il tetto è sostanzialmente da rifare: ci vorranno 50 mila euro per coprirlo temporaneamente e 200 mila per ripristinarlo interamente.
Sottopassaggi pedonali – Allagamenti diffusi. Soprattutto nel sottopasso e nella galleria commerciale della stazione di Santa Maria Novella.
Bus e tram – Inevitabili i forti ritardi su tutte le tratte Ataf a causa del nubifragio. La tramvia ha subito forti rallentamenti anche se non ha mai interrotto il servizio.
Carcere – A Sollicciano allagamenti, che nel pomeriggio erano in via di risoluzione
Cena Bianca – Si sarebbe dovuta tenere stasera al piazzale Michelangelo, con 1.200 persone: è stata annullata e rinviata a data da definire.