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Sindacati contro il Governo

Pubblico impiego: sciopero generale di tutt’Italia, l’8 novembre, contro il governo

Sindacati contro il Governo
Sindacati contro il governo

ROMA – I lavoratori della pubblica amministrazione scenderanno in piazza il prossimo 8 novembre con una manifestazione nazionale per dire basta ai tagli lineari forsennati e in difesa dei servizi pubblici e dei settori della conoscenza, l’unico argine a una crisi che impoverisce le persone e aumenta le diseguaglianze. L’iniziativa accomuna addirittura 14 sigle di Cgil, Cisl e Uil (scuola, sanità, sicurezza e soccorso pubblico e privato, università, ricerca, funzioni pubbliche, privato sociale, servizi locali), Fp-Cgil, Fp-Cgil medici, Flc-Cgil, Cisl-Fp, Cisl-scuola, Cisl-medici, Fns-cisl, Fir- Cisl, Cisl-università-Afam, Uil-Fpl, Uil-Fpl medici, Uil-Pa, Uil-scuola, Uil-Rua.

UNITI – E’ la prima volta che uno schieramento così ampio e compatto si unisce per manifestare contro le iniziative del governo. Renzi è riuscito a compattare sigle, interessi, settori del pubblico impiego che finora avevano marciato per compartimenti stagni. A far convergere gli interessi, è stato soprattutto il ventilato blocco degli aumenti di stipendio, per molte delle categorie statali, in atto già da cinque anni. Nelle scorse settimane il ministro della pubblica amministrazione, Marianna Madia, aveva annunciato che il governo avrebbe esteso al 2015 il blocco dei contratti per i dipendenti pubblici, con minori oneri previsti dal Def per 2,1 miliardi. In questo momento le risorse per sbloccare i contratti non ci sono perché l’Italia è ancora in una situazione di difficoltà economica, aveva detto la Madia ricordando che i contratti sono bloccati dal 2011. Nel Documento di economia e finanza (Def), diffuso a metà aprile, il Tesoro calcolava che aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici avrebbe comportato oneri per 2,1 miliardi nel 2015 (scenario a politiche invariate).

SINDACATI – Da qui la protesta. Le categorie dei comparti dei servizi pubblici, della conoscenza e della sicurezza e soccorso di Cgil, Cisl e Uil chiamano a raccolta le lavoratrici e i lavoratori: «il prossimo 8 novembre saremo in piazza a Roma, tutti insieme, per sfidare il governo degli illusionismi e delle divisioni; per chiedere una vera riforma delle Pa, dei comparti della conoscenza, dei servizi pubblici. E per rivendicare il diritto al contratto nazionale di lavoro tanto per i lavoratori pubblici quanto per quelli privati. Cinque anni di tagli lineari forsennati, di blocco delle retribuzioni, oltre dieci di blocco del turn-over, un esercito di precari senza certezze e tutele, riforme fatte in fretta e male: il sistema e’ al collasso, mentre la spesa continua a crescere nonostante i tagli al welfare e il caro prezzo pagato dai dipendenti pubblici, oltre 8 miliardi di euro in 5 anni. Qui non e’ in gioco solo il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, ma quello dell’intero Paese. Come pensa il governo Renzi di garantire salute, sicurezza e soccorso, istruzione, prevenzione, assistenza, previdenza, ricerca e sviluppo senza fare innovazione, senza investire nelle competenze, nella formazione, nel lavoro di qualita’, senza aver messo in campo un progetto?». «Per questo saremo in piazza l’8 novembre – concludono i sindacati. – Ma prima ancora saremo in tutti i posti di lavoro, in tutte le citta’ e in tutti i territori per spiegare a lavoratori e cittadini una per una le bugie del Governo. Una mobilitazione in difesa del diritto dei cittadini italiani a servizi efficienti e a una migliore qualita’ del sistema di istruzione e ricerca, che per essere tali hanno bisogno di un adeguato finanziamento, adeguata formazione e adeguato salario per i lavoratori che li offrono».

Non c’è che dire, le riforme annunciate da Renzi stanno mettendo sottosopra il pubblico impiego. Vuol dire o che il governo ha colto nel segno, colpendo interessi stratificati, o che sta compiendo gravi soprusi sempre verso le stesse categorie. Ma riuscirà il premier a realizzarle contro tutto e contro tutti?


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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