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Male l'attività dei negozi secondo la rilevazione Unioncamere

Codacons e Censis: gli italiani temono il futuro. Consumi in picchiata: meno 80 miliardi dal 2007

Negozi chiudono
Negozi chiudono

ROMA – Il Codacons, l’Associazione dei consumatori, si unisce al grido d’allarme sulla nostra economia, lanciato recentemente da Ocse, Fmi e Unione Europea. I consumi in Italia hanno fatto registrare un calo drammatico dal periodo pre-crisi ad oggi. Dal 2007 la spesa degli italiani è crollata di 80 miliardi, quasi il 5,3% del Pil. L’associazione dei consumatori ci fa sapere che ogni famiglia ha ridotto, in questo periodo, gli acquisti di oltre 3.300 euro l’anno, con una contrazione pari a più di 1.300 euro procapite.

SETTORI – Tra i settori più colpiti ci sono i trasporti (-23%), abbigliamento e calzature (-17%), mobili per la casa ed elettrodomestici (-12%). Si sono risotti però anche i consumi primari: gli acquisti di alimentari, ad esempio, sono scesi dell’11,5%. La spesa si contrae anche perché è raddoppiato il numero dei disoccupati: dal 6% (6,1%), al 12,6%.

CRISI – «Questi numeri danno la dimensione della gravissima crisi vissuta dal nostro paese – afferma il presidente Carlo Rienzi – Sono anni che gli allarmi sullo stato economico disastroso delle famiglie lanciati dal Codacons rimangono inascoltati dalle istituzioni. Il Governo in carica, con il bonus da 80 euro in busta paga, ha gettato solo una goccia nel mare, del tutto insufficiente a risollevare i bilanci familiari. Per tale motivo chiediamo un incontro urgente al premier Matteo Renzi, affinchè ascolti le nostre proposte per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e per rilanciare i consumi e salvare il commercio».

CENSIS – Ad analoghe conclusioni arriva anche il Censis, secondo cui i timori per il futuro hanno abbattuto investimenti e consumi degli italiani che, temendo il protrarsi della crisi, hanno preferito tenere i soldi in contanti o fermi sui conti correnti, a disposizione per ogni evenienza. Il valore di contanti e depositi bancari è, infatti, aumentato di 234 miliardi di euro negli ultimi sette anni. Le consistenze sono passate dai 975 miliardi di euro del 2007 ai 1.209 miliardi nel marzo 2014, con un incremento del 9,2% in termini reali: «Gli italiani – dice il Censis – sono ormai l’azienda più liquida d’Italia, ma uno su tre teme di diventare povero». E se il denaro non gira, l’economia non riparte. E il Governo adesso è in difficoltà, con alle porte gli scioperi di molte categorie di lavoratori.

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