Aeroporto di Peretola, l’Enac conferma: la pista sarà di 2.400 metri. Ciao Pit …
Non ci voleva il mago: era chiaro da molti mesi che l’Enac sarebbe andata a diritto, prescrivendo (come ha fatto oggi, 22 settembre) una lunghezza di 2.400 metri per la nuova pista dell’aeroporto di Peretola. Senza tener conto dell’indicazione del Pit, il piano di indirizzo territoriale approvato dal Consiglio regionale della Toscana (2.000 metri, non un millimetro di più …) dopo 3 anni e mezzo di polemiche, riunioni e clamorose spaccature dentro il Pd. E anche di solenni arrabbiature di Marco Filippeschi, sindaco di Pisa: che non si dà pace per il potenziamento dello scalo di Firenze, nonostante che lui non sia più socio di maggioranza nella società che gestisce il Galileo Galilei, dopo lo sbarco in Toscana del potente gruppo guidato dal magnate armeno-argentino Eduardo Eurnekian.
La scelta dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, guidato da un presidente assai capace come Vito Riggio, non rappresenta un capriccio, ma risponde a due motivi precisi: le ragioni di sicurezza prescritte dalle regole internazionali e la necessità che lo scalo di Firenze (strettamente legato a Pisa nel piano degli aeroporti) possa raggiungere la quota di 4 milioni di passeggeri l’anno.
Non è mai simpatico mostrare medaglie, ma assai prima dell’approvazione del Pit, questo giornale, FirenzePost, aveva scritto che l’ultima parola sarebbe comunque spettata all’Enac. E dopo il faticosissimo voto regionale sul Pit, rivelammo che sarebbe stato assai probabile un ricorso al Tar firmato da Riggio e dal direttore generale dell’ente, Alessio Quaranta. Non a caso, proprio Quaranta è il grande assertore della pista lunga, sia sotto il profilo della sicurezza, sia dal punto di vista ambientale.
Tuttavia, per il momento non ci sarà nessun ricorso e nessuno scontro. Perché Vito Riggio ha scelto la strada del dialogo: ha chiesto al consiglio d’amministrazione di poter incontrare (ancora una volta) il governatore della Toscana, Enrico Rossi per spiegare (ancora una volta) le ragioni per le quali si deve fare una pista e non una … pistina di 2.000 metri.
Morale? E’ possibile che, fra una valutazione d’impatto ambientale e l’altra, si superi la fine d’anno e si arrivi a aprile-maggio, quando Rossi sarà (o non sarà) nuovamente presidente della Toscana. In ogni caso dopo le elezioni regionali. A quel punto si potrà procedere senza freni e senza ricorsi. E con la disponibilità del gruppo di Eurnekian, che ha già fatto sapere di essere pronto a seguire le disposizioni dell’Enac. Anche perché (qualcuno l’ha dimenticato?) il decreto Salva Italia di Matteo Renzi (che sabato 27 settembre farà da testimone di nozze a Marco Carrai, presidente della società che gestisce Peretola) prevede un investimento di 280 milioni per l’ampliamento dell’aeroporto fiorentino. Un impiego così massiccio di soldi pubblici non può giustificare la … pistina.
pierluigi
Negli anni 70 Firenze perse l’opportunità di avere un nuovo aeroporto nella zona di San Giorgio a Colonica, probabilmente per intrallazzi politici.
Adesso, dopo due allungamenti della pista attuale, ai quali ho contribuito come topografo-tracciatore, la si mena per 400 metri in più o meno.
Ha regione Bennucci: si sta perdendo una opportunità quasi irripetibile, data la situazione economica nella quale viviamo, grazie alle polemiche delle quali noi toscani siamo maestri.
PS gli aerei con il tram c’entrano poco, ma vale la pena spendere milioni e sbullettare Rifredi e dintorni per realizzare la linea 3 ?