Pisa, la procura è certa: «Roberta Ragusa fu uccisa dal marito che fece sparire il corpo»
PISA – La notte del 14 gennaio 2012 fu l’ultima per Roberta Ragusa, secondo la ricostruzione dei magistrati della procura di Pisa. Lo scrivono il procuratore capo, Ugo Adinolfi, e il suo sostituto Aldo Mantovani nell’atto di notifica dell’avviso di chiusura delle indagini nei confronti di Antonio Logli, il marito della donna.
Logli, secondo la procura, la notte del 14 gennaio 2012 costrinse «con violenza la moglie Roberta Ragusa a salire in auto» e poi la uccise volontariamente. Quindi ne soppresse il corpo «al fine di assicurarsi l’impunità per l’omicidio» e impedire «in modo permanente il ritrovamento» del cadavere.
Ora, l’indagato, rappresentato dal suo difensore Roberto Cavani, ha 20 giorni di tempo (ma non si esclude che possa essere concessa una proroga), per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa a investigazioni difensive, ma anche chiedere il compimento di altri atti d’indagine, presentarsi per rilasciare altre dichiarazioni o chiedere di essere interrogato.
Anche il capo della procura Adinolfi ha scelto di sottoscrivere formalmente l’atto di conclusione delle indagini per rafforzare il lavoro investigativo svolto finora. Da questo momento dunque il massimo esponente della procura è a pieno titolo «coassegnatario del fascicolo processuale» insieme al suo sostituto. «Ho preso questa decisione perché voglio seguire in prima persona il processo – ha spiegato il magistrato, senza voler aggiungere altro – e annuncio fin da ora che parteciperò alle udienze».