Fiorentina, con il Sassuolo torna l’incubo: 0-0. Due pali (Cuadrado e Borja) ma il gol è sempre un miraggio. Le pagelle
FIRENZE – Non riesce a segnare uno straccio di gol, la Fiorentina in casa, in campionato. Il fantasma bianco e cattivo dello zero zero, triste dominatore della scena contro il Genoa, è riapparso contro il Sassuolo. Anche sotto forma di due pali: uno di Cuadrado nel primo tempo, l’altro di Borja Valero nella ripresa. Fiorentina padrona del campo, volenterosa, insistente: ma inesorabilmente sterile contro un Sassuolo catenacciaro come il Padova di Rocco di quasi 60 anni fa. Paolo Cannavaro là nel mezzo, a sparar via palloni con mestiere e irruenza fisica. Risultato? Il gol non è arrivato. L’ultima vittoria casalinga in campionato risale al 6 aprile, tr settimane prima di Pasqua, con l’Udinese. Sembra preistoria.
In maglia viola, è vero, mancano i cannonieri di razza, quelli sui quali si erano concentrate, anche quest’anno, le speranze per trasformare il gran gioco in gol a raffica. Gli uomini della speranza, Pepito Rossi e Mario Gomez, sono rotti. Chissà quando torneranno. E fuori per infortunio, poco prima della partita, è rimasto Vargas, uno comunque capace di sbloccare il risultato, con quel provvidenziale gol di testa, in Eueroleague contro il Guingamp. Parliamo pure di malasorte, prendiamocela un pochino anche con l’arbitro Cervellera di Taranto, capace di dare una mano a un Sassuolo iperdifensivista. Come? Accorciando un tantino la partita: fischiando la fine del primo tempo con 10-15 secondi d’anticipo, senza recupero nonostante un papa ripiglia fra Floro Flores, Kurtic e Gonzalo che certamente un po’ dui tempo l’ha fatto perdere. E accordando tre minutini schisi schisi a fine partita, anche questi tagliati di un paio di manciate di secondi. Ma la realtà vera è ch la Fiorentina un gol non lo fa nemmeno a pregare. Gioca, gioca e tiene la palla. Dentro non riesce a buttarla. Montella dovrà inventare chissà cosa, a cominciare dalla trasferta di domebnica a Torino, contro i granata, vittoriosi a Cagliari e rilanciati.
AQUILANI – Perduto anche Vargas durante l’ultimo riscaldamento prima di trasferirsi allo stadio per la partita, Montella convoca in tutta fretta Andrea Lazzari. Ma in campo preferisce non mandare, almeno all’inizio, il tandem Babacar-Bernardeschi. Sceglie un tridente più collaudato: con Cuadrado e Joaquin ai fianchi di Babacar. Il Sassuolo evoca la clamorosa sconfitta della penultima giornata di campionato, quando i viola affrontarono i neroverdi ancora allucinati dalla finale di Coppa Italia all’Olimpico. Stavolta bisogna partire a tavoletta. E Aquilani (1’) trova subito lo spiraglio per tiro dal limite dell’area che finisce a un metro dal palo destro. Ci prova, da lontano, anche Kurtic (8’): pallone centrale respinto con i pugni da Consigli. Poi il palo, clamoroso, di Cuadrado: aveva la porta spalancata e decide di mirare il primo palo, a sinistro. Mira giusta: lo prende in pieno. Oddio che occasione mancata!
CUADRADO – Insiste Cuadrado, controllato da Vrsaliko, giocatore inseguito d’estate anche dalla Fiorentina. Tipo appiccicoso, il croato, che in qualche caso arriva a brutalizzare Cuadrado senza essere ammonito. Aquilani detta i tempi del gioco viola, aiutato da Kurtic e da Borja Valero capace di sobbarcarsi un lavoro oscuro ma utile nel tentativo di procurare palloni per un attacco che in certi momenti conta un solo effettivo: Babacar. Troppo solo. Il Sassuolo prova a incidere con Biondini e con un ventunenne non rapido ma preciso: Chibsah, cartellino della Juve ma rimasto un anno ancora al Sassuolo, dov’è cresciuto.
BORJA – Il Sassuolo si difende con ordine. La mano di Di Francesco? Sì, rientata a un catenaccio puro d’altri tempi, con marcature asfissianti e rinvii disperati in area. La Fiorentina sfoggia un gran possesso palla, ma non riesce a sfondare. Sfortuna? Certo, si rimpiangono i grandi assenti: Pepito Rossi e Mario Gomez. L’attacco sembra inesistente. Montella s’arrabbia: è dura, ogni volta, dover inventare un tridente diverso e non trovare l soluzione. Allora? Visto che nessuno sfonda, Cuadrado ci riprova, anche stavolta da sinistra (26’) e costringe Consigli a respingere alla meglio. Quindi un brutto episodio: Floro Flores protagonista di una brutta reazione dopo aver subìto un fallo da Kurtic: lo rincorre e lo prende per il collo. Ci stava anche il rosso. Invece finisce ammonito anche Gonzalo che era andato addosso a Floro Flores che era accanto all’arbitro.
JOAQUIN – Applausi per Babacar (29’) che, su lancio di Gonzalo arpiona la palla, supera di scatto il suo avversario e va tirare in porta. Pallone sull’esterno, ma bravo per averci almeno provato. Continua a fraseggiare la Fiorentina. Joaquin fa una bella cosa, strappando un pallone prezioso a Magnanelli ma si lascia fermare al limite dell’area. Borja Valero, generoso ma poco preciso e un po’ confuso, al 40’ avrebbe una bella occasione un paio di metri dentro l’area ma la conclusione è sballata. A un minuto dal riposo Babacar si lascia “murare” in area. Sassuolo in affanno. E l’arbitro decide di toglierlo d’impaccio fischiando la fine del primo tempo senza recupero (2-3 minuti ci sarebbero stati). Anzi: con quindici secondi d’anticipo sul 45’. Bah!
PALO – Tric-trac anche in avvio di ripresa. Si muove per linee orizzontali la Fiorentina, però le manca l’affondo. Mentre passano i minuti aleggia il fantasma dello zero a zero. Quello che mortificò la prima apparizione viola in casa: contro il Genoa. Kurtic, Aquilani e Alonso fanno piovere palloni su palloni in area emiliana. Ma nessuno riesce a prenderli per scaraventarli dentro. Poi Cuadrado (14’) fa un miracolo, destreggiandosi fra tre avversari. Servizio per Babacar che, con l’esterno, mette un pallone delizioso sul piede di Biorja che sbuca da dietro al centro dell’area tira: sembra che il pallone possa finire in rete. Invece no: sbatte ancora sul palo. Ahi, ahi, ahi. Giove Eupalla, come direbbe il vecchio Gianni Brera, ce l’ha proprio con la Fiorentina. Ma è assalto viola contro tutto, compreso la divinità del calcio nata dalla fantasia breriana. Si cerca di portare il pallone avanti in ogni modo: anche, perché no, con deliziosi tocchi, come fanno spesso Joaquin e Alonso. Il problema è abbattere la muraglia umana davanti a Consigli e intorno a Paolo Cannavaro e Antei. Mancano venti minuti alla fine e Montella gioca il jolly: fuori Joaquin e dentro Bernardeschi.
Di Francesco sembra mettere sempre nuove balle di sabbia sul suo Fort Apache. Il modulo del Sassuolo? Ormai è un dieci-zero. Inespugnabile? Montella ne prova un’altra: toglie Cuadrado e infila Ilicic. Il monologo viola continua su una sola parte del campo. L’altra, come si diceva una volta, si potrebbe affittare perché è deserta: c’è solo Neto, immobile e ansioso. E’ affaticata la Fiorentina, a forza di macinare gioco. Borja è cotto: Montella lo sostituisce con Mati Fernandez. Che dovrebbe essere un misto di tecnica e freschezza atletica. Invece nemmeno lui riesce a trovare la chiave per enrare nella porta emiliana. Sfuma anche l’assalto finale. E resta il secondo zero a zero consecutivo casalingo. Che depressione!
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pierluigi
Siamo alle solite; ci sono troppi giocatori anonimi in questa fiorentina, che si sta avviando con tristezza ad un campionato anonimo.
Se poi ci mettiamo Borja Valero irriconoscibile e Quadrado sotto tono, siamo davvero messi male.
Comunque la speranza è l’ultima a morire………………