Firenze, eredità sir Harold Acton: la Cassazione ridà speranze ai parenti di Liana Beacci
FIRENZE – Si riapre la battaglia per l’eredita di sir Harold Acton, lo scrittore ed esteta anglofiorentino, morto nel 1994 lasciando alla New York University gran parte di un patrimonio stimato in 400 milioni di euro, tra cui la preziosa collezione d’arte e la bellissima Villa La Pietra, sulle colline di Firenze, in via Bolognese: che ospitò, nell’aprile del 1985, Carlo e Diana d’Inghilterra, allora principi giovani e apparentemente felici. La Cassazione, in base alla riforma del diritto di famiglia del 2013, ha deciso che gli eredi di Liana Beacci – presunta figlia naturale di Arthur Acton, padre di Harold, deceduta nel 2000 -, hanno diritto a riavviare di fronte al tribunale di Firenze la causa per il riconoscimento della paternità.
Della vicenda si erano occupati a lungo i giudici fiorentini: nel corso del procedimento, i periti stabilirono anche che il Dna di Liana Beacci era compatibile con quello di Arthur Acton. Ma la causa, portata avanti dagli eredi Beacci, era stata poi ‘bocciata’ sulla base del vecchio articolo 276 del codice civile, che prevedeva che la domanda di riconoscimento di paternità poteva essere ammessa solo nei confronti del presunto padre o dei suoi eredi diretti viventi. In questo caso, invece, tutti erano scomparsi quando venne promosso il procedimento. Con la riforma del 2013 l’articolo 276 è stato modificato e oggi, in caso di morte del padre presunto e dei suoi eredi, è possibile proporre domanda di riconoscimento della paternità nei confronti di un curatore speciale nominato dal giudice. E la Cassazione, a cui hanno fatto ricorso le figlie e i nipoti di Liana Beacci, ha stabilito, riferisce Repubblica, che la norma del codice civile modificata dalla riforma, è applicabile alla cause pendenti al primo gennaio 2013, consentendo di far ripartire la battaglia per il riconoscimento di paternità.