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Nessun segno di violenza sul corpo di Riccardo Magherini

Caso Magherini: chiuse le indagini, sette accusati di omicidio colposo

Una gazzella dei carabinieri

FIRENZE – Sono state chiuse le indagini della Procura di Firenze sulla morte di Riccardo Magherini, il 40enne deceduto all’inizio di marzo a Firenze mentre veniva arrestato dai carabinieri in Borgo San Frediano. Secondo le conclusioni del pubblico ministero Luigi Bocciolini, delle undici persone originariamente indagate, ne restano sette: i quattro militari del Nucleo Radiomobile del 112 e tre volontari della Croce Rossa che per primi arrivarono sul posto in attesa del medico.

Il 40enne Riccardo Magherini
Il 40enne Riccardo Magherini

Per tutti l’accusa è di omicidio colposo e non più preterintezionale, come all’apertura del fascicolo della Procura sulla base della denuncia presentata dai familiari di Magherini. Prosciolti invece, almeno per il momento, il medico e tre operatori della Centrale del 118.

La prossima tappa sarà l’udienza davanti al Giudice delle Udienze Preliminari del tribunale di Firenze, che deciderà o meno il rinvio a giudizio degli indagati e si esprimerà sulla posizione di quelli oggi prosciolti. Secondo le prime indicazioni è possibile che l’udienza si terrà tra non meno di due mesi.

«È un importante oggettivo ridimensionamento dei fatti – ha commentato l’avvocato Francesco Paolo Maresca legale dei militari – come all’inizio erano stati contestati, parlando di omicidio preterintenzionale. Da tener presente che nell’imputazione si dà conto delle grosse difficoltà dei carabinieri per bloccare la persona arrestata, di fronte alla sua reazione, così come è stato dato conto del suo totale stato di alterazione per uso ingente di cocaina».

A quanto emergerebbe dall’avviso di chiusura delle indagini, le cause del decesso di Magherini sono l’assunzione massiccia di cocaina e l’asfissia dovuta, quest’ultima, anche alle modalità con cui operarono i militari. Di fatto viene recepito quanto emerso dalla consulenza tecnica depositata nel corso dell’inchiesta. Secondo il pm le modalità con cui Magherini venne immobilizzato ed ammanettato furono imprudenti e difformi ad una direttiva del Comando generale dell’Arma. Ai tre sanitari viene contestato di non aver valutato correttamente la situazione e di non essere intervenuti per limitare gli effetti dell’asfissia.

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