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I vescovi italiani bacchettano Matteo Renzi: dia lavoro ma non tolga i diritti

galantinoROMA – Anche la Chiesa avanza seri dubbi sull’azione del premier. Il segretario generale della Cei, Monsignor Nunzio Galantino, nel corso della conferenza stampa a conclusione della sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente ha lanciato un forte monito al governo: basta con gli slogan, va ridisegnata l’agenda politica.

CEI – I vescovi italiani avvertono dunque Matteo Renzi. Primo argomento da affrontare quello del lavoro. «La Chiesa pensa che bisogna guardare con più realismo alle persone che non hanno lavoro e che cercano lavoro». Il segretario generale della Cei, con queste dure parole manda un messaggio inequivoco al mondo della politica e nello specifico, al governo, ricordando che non si fa abbastanza per le politiche familiari e che non si investe abbastanza nel mondo della scuola e della ricerca.

LAVORO – Sulla questione del lavoro il Segretario della Cei afferma in particolare: “troppa gente, nei sindacati e nella politica, piuttosto che cercare soluzioni al drammatico problema del lavoro, bada a tenere alto il numero dei propri iscritti”. In ogni caso, puntualizza, il cambiamento non deve avvenire a scapito dei diritti: “Se la logica fosse modernizzazione uguale minori diritti io direi non ci sto. C’è una differenza d’approccio sostanziale tra un vescovo e i teorici della materia”. Ecco il riferimento all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: i vescovi insistono perchè i diritti (come quello di rivolgersi al giudice del lavoro in caso di licenziamento illegittimo) non siano calpestati.

MATRIMONIO – I vescovi italiani esprimono inoltre «la preoccupazione per la sordità dei responsabili della cosa pubblica nei confronti di politiche fiscali e di armonizzazione tra i tempi del lavoro e quelli propri della famiglia; ancor più il timore per la disponibilità al riconoscimento delle cosiddette unioni di fatto o all’accesso al matrimonio da parte di coppie di persone dello stesso sesso».

COMMENTI – Le affermazioni in tema di lavoro suscitano subito il commento del governo e dei sindacati. Le parole di oggi della Cei sono un importante appello rivolto a tutti gli attori politici e il governo sta lavorando per rispondere con i fatti, ha detto Lorenzo Guerini, vice segretario del Partito Democratico. ‘L’attenzione della Cei ai temi sociali e del lavoro è sempre importante’, risponde la leader della Cgil, Susanna Camusso. Le parole della Cei ‘le abbiamo interpretate come un invito in particolare al governo a non generare un drammatico scontro sociale sui temi dei diritti del lavoro’, ha aggiunto il numero uno di Cgil. Pd e Cgil si arrampicano sugli specchi perché evidentemente non hanno niente da replicare alle parole dell’Alto prelato.

E ora? È attesa la risposta del premier dall’America, ma pensiamo che questa volta sarà difficile per lui cavarsela con uno slogan, una battuta, un tweet, una reazione supponente. Santa Madre Chiesa è un osso molto duro anche per lui, che si ritiene al di sopra di (quasi) tutti.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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