ANCE (Costruttori edili) attacca il governo Renzi: Paese in crisi perchè la Pa non ha pagato i debiti
ROMA – L’Ance, associazione dei costruttori edili, lancia l’allarme. Le imprese del settore delle costruzioni sono in estrema difficoltà anche per i ritardi nel pagamento dei debiti della pubblica amministrazione.
EDILI – Le misure finora adottate dai vari Governi, ha sottolineato il presidente Paolo Buzzetti, «hanno avuto effetti positivi, ma ancora troppo limitati». Secondo le stime dell’associazione, infatti, circa 10 miliardi di euro di ritardati pagamenti – compresi quelli maturati nei primi mesi del 2014 – rimangono ancora senza una soluzione ed i tempi medi di pagamento nei lavori pubblici rimangono troppo lunghi, pari a circa 7 mesi. Questa denuncia d’inadempienza si aggiunge a quelle già pubblicizzate da Confartigianato, dalla Cgia di Mestre, e tutti attendiamo la passeggiata di Renzi & c. a Monte Senario per adempiere alla promessa fatta a Porta a Porta.
SBLOCCAITALIA – Si prevedeva che il capitale a disposizione delle imprese per effetto dei rimborsi avrebbe dovuto rilanciare tutto il settore, con una nuova forte spinta alla realizzazione di infrastrutture. Anche lo Sblocca Italia non ha stanziato risorse sufficienti e le misure contenute nel dl «non sono proporzionate alla gravità della malattia». Il decreto SbloccaItalia viene criticato anche da Confindustria che parla di un contributo «complessivamente positivo» all’economia italiana, «ma non risolutivo e per diversi aspetti di natura interlocutoria». Secondo gli industriali infatti «non si può parlare di vero e proprio rilancio degli investimenti pubblici, bensì di un mantenimento dei livelli già previsti, che il Def 2014 ha comunque certificato in tendenziale ed ulteriore calo», verso i minimi mai registrati nel Paese.
Si attende adesso la legge di stabilità, che dovrebbe contenere, oltre alla manovra da 20 miliardi, anche misure per rilanciare sul serio l’economia