Skip to main content
Il settore orafo aretino punta sulle esportazioni per rilanciarsi

Arezzo: cinque chili d’oro per ogni assunzione. Garanzie della Regione per le aziende orafe che offrono nuovi posti di lavoro

Il settore orafo aretino punta sulle esportazioni per rilanciarsi

AREZZO – Siglato ieri ad Arezzo un protocollo fra regione, consulta orafa e associazioni di categoria. Per il distretto orafo aretino, credito in cambio di occupazione. È questo in sostanza il contenuto del progetto, discusso presso l’auditorium della Camera di commercio. Già centocinquanta posti di lavoro opzionati, che potranno arrivare a trecento. Un accordo, quello appena firmato, che ha l’obiettivo di uscire dalla crisi. Si vuole incrementare il livello occupazionale, legato all’acquisto di oro e argento e favorire l’approvvigionamento di metalli preziosi da parte delle aziende del distretto orafo di Arezzo. Il fondo per le garanzie alle imprese è finanziato dalla regione con sei milioni di euro.

ASSUNZIONI Cinque chili d’oro per ogni dipendente. Ci sono da parte delle aziende orafe centocinquanta posti opzionati che potranno diventare trecento. La regione dà un garanzia gratuita alle imprese, grazie alla quale ottenere dalle banche un prestito d’uso o un mutuo in oro per l’acquisto del prezioso metallo. In cambio le aziende si impegnano a fare un’assunzione per ogni cinque chili d’oro acquistato, fino ad un massimo di quindici chili per tre nuovi dipendenti. Il prestito d’uso avrà una durata di diciotto mesi (il mutuo in oro di cinque anni) e sarà garantito all’80% dalla regione. Le condizioni massime del tasso di interesse sono state definite dalla regione insieme alle banche nel protocollo d’intesa dello scorso 23 luglio (lo spread per un’impresa buona è fissato al 2,4%).

ROSSI Presente all’appuntamento il governatore Enrico Rossi: «I distretti, i vecchi distretti mi vien da dire, tengono in Toscana. Questa la verità al di là di tutte le ipotesi contrarie di questi anni. La regione è vicina come può e come è nei suoi compiti. Due idee hanno funzionato: il sostegno per l’installazione di sistemi di allarme durante il periodo dei furti nelle aziende e il credito sull’oro. Due idee raccolte e realizzate su consiglio dell’ex sindaco Fanfani».

«Il credito sull’oro – ha proseguito – rappresenta un doppio messaggio per imprese e giovani in cerca di lavoro in una situazione in cui l’export va in Toscana come nelle migliori situazioni locali in Germania. È la forza produttiva della nostra regione: gli imprenditori di qui reinvestono e la regione a questi vuole guardare. Come ci sono anche tra i lavoratori quelli che reagiscono e altri che si mettono ad aspettare. La regione metterà a disposizione i finanziamenti europei, i bandi sono già partiti. Le imprese presentino progetti, che saranno esaminati per giudicare quelli validi. Dopodiché le aziende potranno costruire i progetti esecutivi con la sicurezza che hanno possibilità di essere accolti. Poi, ancora, risorse sul risparmio energetico». Conclude Rossi: «Vogliamo essere vicini a chi lavora per la ripresa del paese anche eliminando, fin dove si può, ostacoli burocratici e impositivi. Entro l’anno con grandi associazioni di categorie puntiamo a un unico sistema di fidi. Significa incidere su un sistema che coinvolge già oggi circa centomila imprese produttive in Toscana».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP