Lavori in casa e catasto: ecco i casi in cui il decreto SbloccaItalia semplifica la vita
ROMA – L’entrata in vigore di alcuni provvedimenti inseriti nel decreto SbloccaItalia stanno già facendo sentire i loro effetti benefici nei confronti dei cittadini. Adesso sarà possibile eseguire i lavori in casa con meno oneri burocratici e senza più spese da pagare al Comune. I proprietari che effettuano lavori di ristrutturazione che incidono sulla rendita dell’appartamento non hanno più l’obbligo di presentare la pratica per la variazione catastale e di pagare i relativi oneri. Tutta la procedura, infatti, sarà a cura del Comune e senza spese.
LAVORI – Con l’entrata in vigore del decreto ormai si può procedere ad accorpamenti di più immobili o a suddivisioni, senza necessità di ricorre alla Scia, la Segnalazione certificata di inizio attività. Anche questi interventi, infatti, possono essere eseguiti con la sola presentazione della Cila, la Comunicazione di inizio lavori asseverata da un tecnico, a patto che non si tocchino le strutture portanti dell’edificio e non si aumenti la cubatura del condominio. Non è più necessario attendere 30 giorni per l’avvio dei lavori e non sono più dovuti oneri di costruzione e urbanizzazione al Comune, in quanto si passa, per questi interventi, da ristrutturazione a semplice manutenzione straordinaria.
CILA – La Comunicazione semplificata si presenta molto snella. Il decreto ha infatti abolito l’obbligo di allegare il progetto e gli altri documenti tecnici, in quanto è ora sufficiente la descrizione dei lavori e la dichiarazione del tecnico incaricato che non saranno toccate le strutture portanti e verranno rispettare tutte le disposizioni urbanistiche. Diventa quindi possibile inviare solo il modulo base, anche via fax, con conseguenti ulteriori risparmi sugli oneri di segreteria in precedenza richiesti dai Comuni.
VARIAZIONI CATASTALI – Anche la variazione catastale, se necessaria, grazie al discreto, infatti, non sarà più a carico del padrone di casa, in quanto ad occuparsi della pratica dovrà ora essere il Comune. La Cila, infatti, è valida anche ai fini catastali. Diventa, quindi, compito dell’amministrazione comunale, una volta ricevuta la Comunicazione, provvedere al suo inoltro all’Agenzia delle entrate.