Fiorentina a raffica (0-3) con la Dinamo Minsk. Gol di Aquilani, Ilicic e Bernardeschi. Ora l’Inter… Pagelle
BORISOV – Missione compiuta. Sospiro di sollievo. La Fiorentina segna a raffica in Bielorussa e centra tutti gli obiettivi che Montella si era prefissato: vincere mantenendo il primato solitario del girone K di Euroleague (il Paok ha perso in Francia, in casa Guingamp); veder segnare, e quindi sbloccarsi, Bernardeschi e Ilicic; infine poter togliere Aquilani (autore del primo gol, bellissimo, nel primo tempo) e Borja Valero in vista del partitone di domenica sera, in campionato, contro l’Inter.
PUNTEGGIO PIENO – Bene i viola, compatibilmente con il valore assai modesto dell’avversario. Che ha provato a tratti a farsi pericoloso (è stato anche sfortunato in due o tre occasioni) ma certo ha una caratura diversa rispetto alla Fiorentina. Che, pur manifestando gli stessi difetti di sempre (l’eccessivo fraseggio, il procedere per linee laterali), riesce a dominare il campo, a far capire di essere indiscutibilmente la più forte e a chiudere la seconda giornata del gironcino di Coppa con un bottino invidiabile: 6 punti, 6 gol fatti e nessuno subìto. La qualificazione, ormai, non dovrebbe più essere un problema. Ci sarà da sudare, è vero, il 23 ottobre, a Salonicco, contro il Paok, desideroso di rifarsi dopo la disavventura francese di oggi. Ma è altrettanto vero che a Montella basterà non perdere in Grecia per mettere una buona distanza fra sé e le altre competitrici. E tuffarsi pienamente nel campionato, dove fera pooche ore l’aspetta l’Inter, ferita e contusa dopo avre sbattuto contro il Cagliari. E questa sarà l’occasione che serve per un vero rilancio: e trovare, in casa, quel gol che contro Genoa e Sassuolo non è arrivato.
ORA L’INTER – Che dire della squadrà? Benino il portiere Tatarusanu, così come è sembrato sufficientemente autoritario Basanta. In ripersa Badelj, anche se deve migliorare, soprattutto in continuità. Nel senso che fa cose buone, alternandole a sbadataggini inammissibili. Molto bene Aquilani, finchè rimasto in campo, mostrando anche grande capacità nel tiro in porta. Il gol che ha sbloccato il risultato è stato un raro esempio di capacità balistica. Meno positivo il giudizio su Pizarro: un clamoroso errore dopo pochi minuti dal suo ingresso al posto di Aquilani, avrebbe potuto far pareggiare la modesta Dinamo. No, Pek: non lo fare mai più. Benino Ilicic: prima sbaglia, poi si rifà con il gol del raddoppio. Però non è ancora il bel giocatore che ammiravamo quand’era nel Palermo. Bernardeschi? Bravo. Avrebbe potuto segnare anche almeno un altro gol. Però va bene così: magari ne ha messo in serbo uno che segnerà, appunto fra un mucchietto di ore, contro l’Inter.
TURN OVER – Non si gioca nella capitale bielorussa, Minsk, perché lo stadio è piccolo e privo di licenza UEFA. Qui a Borisov, in un impianto assai elegante, gioca il Bate, formazione capolista in campionato (3 punti più della Dinamo Minsk). Come previsto, Montella schiera la formazione di coppa: con Tatarusanu in porta al posto di Neto; con Basanta e Tomovic al centro della difesa. A metà campo ridà fiducia Baselj, in ombra nelle uiltime apparizioni in campionato. E davanti, con Ilicic e Vargas, via libera a Bernardeschi, autore dell’assist, domenica scorsa a Torino, che permise a Babacar di segnare il gol del pareggio. Babacar resta a riposo in vista dell’Inter. E proprio Bernardeschi prende il tempo al suo controllore, entra subito in partita: al 3’ prova ad affondare con una torsione acrobatica in area, costringendo il portiere della Dinamo a deviare in angolo. Tre minuti dopo il ragazzo viola impegna di nuovo il portiere avversario con un bolide dal limite dell’area, respinto alla meglio.
ILICIC – La Fiorentina fa girare bene la palla. Anche Basanta e Tomovic si spingono nella trequarti bielorussa, il dominio di palleggio e fraseggio è notevole, ma ancora una volta si muove per linee orizzontali. Manifestando la solita mancanza d’incisività. Cerca di smentire i critici (noi compresi) ancora Bernardeschi (16’) che riesce a recuperare un pallone e a fare una ventina di metri sulla fascia sinistra per poi servire Ilicic, al centro, che non riesce a controllare: il pallone gli sbatte addirittura sulle gambe e torna indietro. Quindi due azioni a ripetizioni: nella prima, per la Dinamo, Nikolic (17’) manda fuori dal limite dell’area. Nella seconda (18’) Ilicic trova finalmente la porta ma Ignatovich devia ancora.
GOL – Basanta rimedia un’ammonizione per gioco pericoloso su Diomande, che non sembra un tipo remissivo. E’ grassoccio, ma sulla maglia ha fatto abbreviare il cognome: semplicemente … Dio. La Dinamo si ispira e ci prova: Adamovic (23’) riesce a fare il primo tiro nello specchio della porta viola, ma Tatarusanu ci arriva senza eccessiva difficoltà. Non sono granchè, questi bielorussi. La Fiorentina decide che è l’ora di affondare: Borja Valero riesce a tessere una bella trama a sinistra, s’inserisce anche Pasqual crossa, dopo velo di Bernardeschi e Vargas in area, esce alla disperata Ignatovich che respinge ancora, ma arriva Aquilani che non sbaglia: gol. Fiorentina in vantaggio (32’). Giusto così. I viola dominano e meritano di condurre contro una formazione volitiva ma assai modesta. Poi Montella deve registrare il primo problema: Richards si fa male. Lo portano a bordo campo ma si capisce che non ce la fa a rientrare. Finisce qui la partita dello sfortunato giocatoe inglese: entra Marcos Alonso (41’).
DIO – Rischia, la Fiorentina, negli ultimi spiccioli di primo tempo. Diomandè (che per fortuna non è onnipotente) la manda alta, di testa, da ottima posizione. Subito dopo si fa pericoloso Voronkov. Montell dà segni di nervosismo: perché, si chiede, si danno segni di rilassatezza quando sei in vantaggio e devi amministrare il gioco prima dell’intervallo? E’ l’arbitro, fortunatamente, a far respirare i viola: concede un solo minuto di recupero e fischia con perfetto sincronismo quando la lancetta del cronometro ha pericorso solo sessanta secondi in più. In avvio di secondo tempo Montella forse pensa all’Inter: toglie Aquilani e manda in campo Pizarro. Doppione con Badelj? In sostanza sì, ma la preoccupazione dell’allenatore è quella di fare filtro, coprire la difesa per non correre eccessivi rischi. La Dinamo pensa che la prudenza viola sia sinonimo di paura: allora diventa aggressiva. Ma forse è proprio quel che voleva Montella: perché lapressione bielorussa apre spazi per le ripartenze.
Finisce che Badelj sta un po’ più avanti. Pizarro dovrebbe essere il pilastro. Ma s’incarta (6’) perdendo un pallone che diventa ottimo assist per Diomande, capace di mettere un ottimo pallone sui piedi di Figueredo che ha la porta viola spalancata davanti. Ma incredibilmente (e fortunatamente per la Fiorentina) spara altissimo. Graziando Tatarusanu. Ahi, Pizarro: queste, … chiamiamole amnesie, non ti devono capitare.
LAZZARI – Montella si accorge che la squadra è troppo sbilanciata con Borja Valero in avanti. Così lo toglie (sempre in vista dell’Inter) e lo sostituisce con Lazzari, all’esordio stagionale in una partita ufficiale. Un debutto che porta bene. Perché Lazzari si distingue subito con un cross sul secondo palo: Bernardeschi non ci arriva, ma è pronto Ilicic (17’) che non ha difficoltà a metterla dentro. Finalmente si sblocca anche lui. Non basta: passano quattro minuti e la Fiorentina blinda il risultato con Barnardeschi. Servito da Ilicic, il ragazzo s’infila sulla sinistra dell’area bielorussa evita Kontsevoi e batte Ignatovich con un tiro angolatissimo. Poco dopo potrebbe segnare il quarto gol Lazzari, ma il pallone va alto. Fa niente. Per stasera può bastare. Ora bisogna pensare all’Inter.
[table id=51 /]
Europa League, girone K
Risultati
Dinamo Minsk-Fiorentina 0-3
Guingamp-Paok Salonicco 2-0
Classifica
Fiorentina 6
Paok Salonicco 3
Guingamp 3
Dinamo Minsk 0
pierluigi
Prendiamo questo brodino, abbastanza caldo considerato il freddo di Minsk. Speriamo che il buon PeK non serbi altre cappellate con l’Inter…….