![Il maestro Riccardo Muti](/wp-content/themes/yootheme/cache/b5/muti-grande-b589e56a.jpeg)
Firenze: Riccardo Muti (a sorpresa) dirigerà il concerto del primo dicembre al Teatro dell’Opera. Ma Nardella rassicura Metha
![Riccardo Muti in passeggiata sulle montagne (dal profilo Facebook ufficiale)](https://i0.wp.com/www.firenzepost.it/wp-content/uploads/2014/10/Riccardo-Muti-in-passeggiata-sulle-montagne-dal-profilo-Facebook-ufficiale2-604x426.jpg?resize=604%2C426)
FIRENZE – Il maestro Riccardo Muti di nuovo in concerto a Firenze dopo anni di assenza dal capoluogo toscano. Lo fa sapere il sindaco Dario Nardella, che ha annunciato la notizia con un post su Facebook.
«Dopo molti anni tornerà finalmente a Firenze in via eccezionale il maestro Riccardo Muti con l’Orchestra Cherubini – ha scritto Nardella -: suonerà nel nuovo Teatro dell’Opera il 1 dicembre. Da musicista e da sindaco non posso che gioire per questa opportunità».
Nardella è intervenuto poi in modo netto sul possibile abbandono della direzione artistica del Maggio Fiorentino da parte del maestro Zubin Mehta: «Il nuovo Teatro è nato per essere la casa dei giovani talenti e dei grandi della musica italiana – ha scritto ancora il sindaco sul suo profilo Facebook -: per questo il maestro Mehta rimarrà con noi fino a quando vorrà».
Un’affermazione chiara, che sembra tagliare nettamente anche con l’eventualità, teoricamente possibile, che Riccardo Muti possa prendere il posto proprio di Zubin Mehta.
Muti, infatti, è libero da impegni di direzione nei teatri lirici. Meno di un mese fa, lo scorso 22 settembre, si è clamorosamente dimesso dalla direzione musicale del Teatro dell’Opera di Roma, in polemica con gli orchestrali, protagonisti, nella scorsa stagione, di scioperi e agitazioni. Il maestro ha così rinunciato volontariamente a dirigere l’Aida il 27 novembre. Adesso si apprende che di lì a pochi giorni, il 1 dicembre, Muti, 73 anni, uno dei più grandi direttori d’orchestra viventi, richiesto in tutto il mondo, tornerà a esibirsi a Firenze.
Il maestro dirigerà l’Orchestra Cherubini da lui fondata, alla quale aveva dichiarato, proprio nella lettera di addio al Teatro di Roma, di volersi dedicare in modo particolare, perché è composta da musicisti giovani.