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Sanità toscana, servono soldi e … gatti. Dal «buco» dell’Asl1 ai topi in corsia

L'assessore regionale alla Salute Luigi Marroni
L’assessore regionale alla salute, Luigi Marroni

«Caro Marroni, assumi qualche decina di gatti e vestili da infermieri: servono anche loro alla sanità toscana». Sul web circola di tutto. Anche per esorcizzare una notizia _ la scoperta dei topi nell’hospice di Torregalli – che francamente inquieta. Perché dà l’idea che sia stata superata una barriera delicata: il controllo igienico anche laddove vengono curati malati terminali, cioè persone vulnerabilissime, ormai in possesso di una bassa percentuale di anticorpi. Non basta. La presenza di topi, e di massicce dosi di loro escrementi, provocano un ulteriore sospetto: che i roditori abbiano fondato da tempo una sgradevole colonia all’interno del vecchio ospedale di Scandicci, o nuovo San Giovanni di Dio, segnalando un livello preoccupante di degrado e sporcizia.

L’assessore alla sanità, Luigi Marroni, scuote sempre la testa, in segno di fastidio, quando gli vengono date notizie come questa. Scrollare la testa, dal suo punto di vista, pare un modo per minimizzare. Del tipo: che volete che sia! Lui reagisce così (lo faceva anche quand’era direttore generale dell’Asl fiorentina …) quasi a voler far intendere che, in una realtà vasta e variegata come la sanità toscana, non ci si deve scandalizzare per dei topastri che scorazzano in un ospedale che allevia le sofferenze di malati terminali. E chissà quanto si sarà infastidito, e quanto avrà scosso la testa, l’assessore, nel leggere il reportage del Corriere della Sera di lunedì 6 ottobre, che riportava le tabelle del Ministero della sanità che paragonavano il costo dei posti letto dei maggiori ospedali italiani. Il “suo” Careggi, l’ospedale più grande dell’Italia centrale, non fa una gran bella figura: risulta che spende assai più dei nosocomi all’avanguardia. Perfino la bolletta dell’energia elettrica sarebbe molto elevata: da elettroschock!

Potremmo continuare con esempi non esaltanti e l’elenco di quotidiani disservizi, senza nemmeno ripescare l’imbarazzante questione delle liste d’attesa per analisi e visite specialistiche. E’ vecchia di anni. Marroni l’ha ereditata. Però si porta addosso la responsabilità di non aver mai trovato il modo di accorciarle, queste liste. Il problema vero è questo: la sanità toscana (esclusa dal ministero della salute dal giro delle regioni banch-mark, ossia quelle con i migliori servizi al minor costo) non è più un’eccellenza. Va … risanata. O rifondata. Restammo allibiti allo spuntare del buco, devastante, dell’Asl1 di Massa. Ed è ovvio che si possa restare infastiditi e sconcertati, ora, davanti allo spuntare, addirittura in un hospice, del topo e della sua cacca.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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