Sicurezza, prima fusione: fra Polizia e Corpo Forestale. In cambio soldi per adeguare il contratto
ROMA -Com’ è successo per il Tfr in busta paga, anche per il riordino dei corpi di polizia le decisioni di Renzi subiscono un andamento di continui stop and go. In attesa dell’incontro finalmente accordato ai sindacati per oggi, martedì 7 ottobre, al quale saranno presenti anche i sindacati delle Forze dell’ordine e dei militari, le ipotesi avanzate dal Governo sono state molteplici.
IPOTESI – Prima il solo incorporamento della Forestale nel Dipartimento di PS, vale a dire nel Ministero dell’Interno. Poi un’ulteriore step con due blocchi affiancati. Da un lato Carabinieri e Finanza, dall’altro Polizia, Forestale e Penitenziaria. Ma si è capito presto che questa seconda ipotesi era assai complicata, soprattutto per le difficoltà di fusione fra Carabinieri e Finanza. Dunque ulteriore marcia indietro, ma niente rinuncia a un immediato intervento.
5 POLIZIE – Il premier ha più volte affermato che nella discussione degli adeguamenti economici per le Forze dell’ordine doveva essere inserita anche la riduzione delle cinque polizie. Dunque oggi Renzi si presenterà al tavolo con un’ipotesi che presumiamo, conoscendone lo stile, sarà prendere o lasciare.
FUSIONE – Se i sindacati accetteranno almeno la fusione tra i forestali e la polizia, arriveranno i soldi per gli adeguamenti richiesti. Matteo Renzi affronterà così la questione del blocco degli stipendi per militari e poliziotti. Sul tavolo metterà la soluzione trovata negli ultimi giorni: 900 milioni di euro per ripristinare gli aumenti in caso di promozione, bloccati dal 2010. In cambio, però, chiederà il semaforo verde per il primo passo del riordino delle forze di polizia. Sarà smantellato il Corpo forestale, che dovrebbe confluire nella polizia. Un’ipotesi che Renzi vorrebbe concretizzare addirittura all’interno del disegno di legge di Stabilità.
COMPARTO SICUREZZA – In un secondo momento dovrebbe concretizzarsi anche la fusione degli agenti penitenziari con la polizia. Nel ddl sulla riforma della pubblica amministrazione, adesso all`esame del Senato, si prevede che il governo provvederà entro un anno a mettere ordine nel comparto sicurezza per evitare sprechi e duplicazioni. Per questo qualcuno aveva azzardato una soluzione drastica: da una parte la polizia, che ingloberebbe forestale e penitenziaria, dall`altra i carabinieri, che dovrebbero incorporare la Guardia di finanza.
Ma soprattutto la fusione carabinieri-finanza sembra di là da venire, viste le difficoltà e le opposizioni alle quali il Governo andrà incontro.
FORESTALE – Quindi si parte dall’anello «debole» della catena. I forestali sono il corpo meno numeroso. Non ci dovrebbero essere troppe opposizioni alla loro fusione con la Polizia. Ma qualcuno ha ricordato che già un anno fa proprio nella forestale dovevano confluire i 2.700 poliziotti provinciali, dopo la «quasi» cancellazione delle Province. Ancora invece niente si è realizzato; in attesa del riordino, la polizia provinciale continua ad esistere. Siamo proprio uno strano Paese.
carmine
La cosa da fare prima di tutto caro Renzi, e’ quella di assorbire nel corpo forestale dello stato la polizia provinciale e questa sarebbe la cosa piu logica da fare, creare a questo punto vista la professionalita e l’esperienza maturata creare il corpo ambientale dello stato ed avere solo compiti in materia ambientale. Cosi sistemiamo l’ambiente, poi lasciare i carabinieri per conto loro, accorpare poi polizia e finanza inoltre lasciare la specificita alla penitenziaria avremmo cosi solo quattro corpi di polizia uno per ogni settore cosi finalmente ognuno potra fare il suo senza sovrapposizioni. Cosa ne pensa?
agostino
Prima di tutto caro Renzi devi risolvere il problema dèi 2700 poliziotti provinciali. Lasciati in un limbo senza soldi ne contenitore attesa la semi chiusura delle province. Il corpo forestale dello Stato si è detto. Disponibile a ricevere detto personale. POi tutto il resto del riordino delle altre forze di polizia dello Stato che nessuno ha toccato.
Ma che … diamine ci vuole. Mortacci
DAVIDE
la prima cosa da fare è ..”accorpare Polizia Provinciale e Corpo Forestale dello Stato” !
christian
Le scrive una guardia particolare giurata stanca della situazione lavorativa che comprende il nostro settore . Con la presente, vuole rendere note le condizioni precarie in cui versa la Vigilanza Privata in Italia e chiedere un Suo forte intervento.
La Vigilanza svolge servizi di sicurezza differenti: il presidio fisso, il pattugliamento per il controllo degli abbonati all’Istituto e i servizi di trasporto e scorta valori.
Come noto, abbiamo ottenuto grazie allaLegge n. 101 del 06/06/2008il riconoscimento di “incaricati di pubblico servizio” nell’espletamento delle nostre funzioni.
Tale riconoscimento ha introdotto nuovi obblighi e doveri da rispettare e assolvere, ma non ha tuttavia apportato modifiche consistenti in merito alla tutela e ai poteri operativi delle Guardie Giurate. Le difficoltà che incontriamo nel portare a termine il nostro lavoro al meglio sono molte e
alcuni rischi cui siamo esposti potrebbero essere facilmente evitati con un intervento normativo da parte delle Istituzioni.
Interveniamo su segnalazione d’allarme, ma sulle nostre auto non vi sono sistemi acustici e lampeggianti per segnalare lo stato di necessità, di conseguenza i nostri interventi non sono mai
repentini e soprattutto quando dobbiamo prestare supporto ad un collega ci ritroviamo in grande difficoltà.
Se ci imbattessimo in un soggetto aggressivo e riuscissimo per una fortuita coincidenza ad atterrarlo (considerando che ci insegnano ad usare l’arma in nostro possesso sparando al busto e alla testa, ma nessuna tecnica di difesa personale), non potremmo tenerlo fermo perché non ci è consentito l’utilizzo delle manette; se un soggetto aggredisse un
cittadino per strada o presso un ente presidiato, lo stesso non potrebbe essere placcato nell’immediato in quanto nessuno di noi
potrebbe, per Legge, bloccarlo con efficacia. Non siamo autorizzati ad
effettuare un controllo documentale al fine di verificare l’identità dei soggetti in cui ci imbattiamo, per cui è impossibile identificare eventuali soggetti non autorizzati all’interno di attività, luoghi, aree in cui prestiamo servizio di Vigilanza.
La nostra Associazione ha riunito Guardie Giurate di ogni parte d’Italia e tutti riscontriamo gli stessi problemi: in quasi tutte le Regioni svolgiamo il nostro lavoro da soli, senza un collega che ci guardile spalle e nonostante ciò,
i nostri verbali valgono“fino a prova contraria”(in pratica nulla) e non “fino ad impugnazione di falso”come quelli di un Pubblico Ufficiale.
Capita sempre più spesso di vedere soggetti aggredire i cittadini, sia durante l’espletamento del servizio in strada che durante il servizio di piantonamento: come la Legge sancisce, noi siamo adibiti al mero controllo dei beni mobili ed immobili e, non essendo Pubblici Ufficiali, non siamo obbligati ad intervenire in caso di necessità. Ma noi siamo persone coscienziose e, a prescindere dal valore, indossiamo una divisa; interveniamo sempre, anche a discapito della nostra incolumità,ma capita nella maggior parte delle volte di aver commesso un errore e la Legge, anziché tutelarci,ci ritira il porto d’armi e l’arma (anche in via cautelativa).
Ad ogni necessità dovremmo fermarci e chiamare le Forze Dell’Ordine: ma se il pericolo è immediato? In quei casi dovremmo pensare a salvaguardare i beni o le persone? Dovremmo tutelare noi stessi pensando alla nostra incolumità o alla Legge che inveisce contro di noi dopo essere intervenuti?
Se una persona è in difficoltà chiamare ed attendere le Forze Dell’Ordine è una perdita di tempo prezioso!
E’ un tempo prezioso non solo per la nostra sicurezza ma per quella dei nostri
concittadini,quelle persone che noi proteggiamo sempre e comunque, anche se non siamo in servizio.
Questa situazione non è più sostenibile; il corpo della Vigilanza è nato per garantire sicurezza dove le Forze di Polizia non possono arrivare, per i troppi impegni attribuitigli; prestiamo servizi al posto degli agenti di Polizia in alcune utenze e in modo congiunto in altre; portiamo un’arma e rischiamo allo stesso modo.
L’ex Ministro dell’Interno Maroni diede vita al D.M. 269 dell’ 1/12/2010, un decreto a nostro parere fatto senza pensare al lavoro espletato dalle Guardie Giurate; all’interno infatti, vi è un punto in cui si evidenzia che le Guardie Giurate possono intervenire da sole su segnalazione d’allarme, verificare dall’esterno e, se non vi sono anomalie, procedere alla verifica interna.
Solitamente i malviventi non entrano dalla porta principale, sono nascosti all’interno fin dalle ore d’apertura dell’attività in questione, oppure hanno forato un muro ben nascosto.
E’ inutile precisare quanto sia difficile affrontare l’occhio del ciclone da soli. Ma il Ministro Maroni ha deciso così…
Non chiediamo qualcosa in più rispetto agli altri, chiediamo quello che ci spetta: chiediamo che il riconoscimento di “incaricati di pubblico servizio” preveda un cambiamento nella nostra figura professionale, ovvero che ci accrediti come
“Agenti di Polizia Giudiziaria durante l’espletamento delle nostre funzioni”
Lo Stato così facendo incrementerebbe le forze di sicurezza in modo esponenziale; il cittadino si sentirebbe più tutelato e più protetto da questo Stato che, attualmente, sembra solo esigere e pensare a se stesso.
Moriamo come mosche nell’adempimento del dovere, ma nessuno ne parla: nessun funerale di Stato, nessuna vicinanza alle famiglie da parte dello stesso Stato al quale noi prestiamo giuramento.
IN FEDE UNA GPG
appartetente forze ordine
Caro Renzi,
ancora una volta ti scrivo, stavolta forse ti ricorderai di me perché la mia prima lettera, grazie a questo Sito Web, è stata fatta propria da molti, probabilmente perché condivisa fortemente nell’animo. Anche questa volta ti invito a fare qualche riflessione prima di assumere delle decisioni. Il mio punto di vista lo conosci: è quello di chi trascorre le giornate in mezzo alla gente, raccogliendo consensi e critiche, sorrisi ed insulti, perché, alla fine, tra la politica arroccata all’interno dei suoi palazzi protetti e la gente comune ci siamo sempre e solo noi a rappresentare lo Stato.
Veniamo a noi. La fusione tra forze di polizia nel nostro Paese allo stato è resa difficoltosa principalmente da tre grandi motivi: 1) la fusione tra Polizia e Carabinieri non è possibile in quanto l’una civile e l’altra (l’Arma appunto) militare; 2) occorrerebbe quindi smilitarizzare l’Arma dei Carabinieri ma tutti sappiamo che “funziona”. I carabinieri quindi non si toccano facilmente; 3) ognuno, Carabinieri, Polizia, Finanza etc. è geloso della propria storia e custode agguerrito delle proprie tradizioni ma, diciamoci la verità, soprattutto i Generali sono ben consapevoli che il potere che hanno a casa propria lo perderebbero a casa di altri.
Per venire a capo di questa situazione tuttavia occorre poco e tanto allo stesso tempo: determinazione e coraggio.
I
Questo è il futuro caro Renzi, adesso tocca a te decidere se rimandarlo o esserne promotore o meglio realizzatore. Tanto se non lo farai tu, prima o poi lo farà qualche altro, e il nostro amato Paese, nel frattempo, ancora una volta pagherà le conseguenze di un ritardo tutto italiota.
Il solito appartenente alle forze dell’ordine.
ANTONIO
E’ GIUSTO L’ACCORPAMENTO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO CON LA POLIZIA DI STATO, SIA PERCHE’ HANNO LO STESSO ORDINAMENTO, E SIA PERCHE’ SONO 7.000 E IL PRIMO PASSO ERA PROPRIO QUESTO. POI NON VEDO IL PROBLEMA SE PASSERANNO COME REPARTO AMBIENTALE ALL’INTERNO DELLA POLIZIA MANTERRANNO LA STESSA PERSONALITA'( compiti e specialità) ESISTENTI OGGI.