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Jobs Act, il voto in Senato infiamma le piazze: anche in Toscana fabbriche occupate e cortei di protesta

Sciopero generale
Sciopero generale

ROMA – La fiducia chiesta dal Governo sul Jobs Act ha provocato non solo reazioni politiche in Parlamento, ma anche proteste, spontanee e non, dei sindacati e di gruppi di lavoratori in molte zone d’Italia, in particolare in Toscana.

SENATO – Al Senato il Movimento 5 stelle ha praticamente bloccato, occupando l’aula, i lavori per quattro ore. Parole dure le usa anche il responsabile nazionale lavoro di Sel, Giorgio Airaudo: «Oggi il Premier Renzi si presentera’ al summit Ue sul lavoro con lo scalpo dell’articolo 18. Uno scalpo ottenuto con un maxi voto di fiducia su un maxiemendamento che modifica genericamente il testo della delega, ampliandola ed esponendola al rischio di ricorsi di incostituzionalita’. Un pasticcio senza precedenti. Questo mentre in Italia la disoccupazione galoppa, i giovani non trovano lavoro, se non precario, e manca una politica industriale»

MILANO – Direttamente a Milano, sede della riunione dell’Ue proprio sul tema del lavoro, le reazioni dei sindacati, a cominciare dalla Fiom di Maurizio Landini. Che afferma: “Questa non e’ una semplice protesta per dire che esistiamo, ma oggi noi dobbiamo prendere un impegno serio per iniziare una fase di lotta e mobilitazione che proseguira’. E ha preannunciato una serie d’iniziative di lotta, compresa l’occupazione delle fabbriche. A Milano c’erano anche i militanti delle organizzazioni di base, tra cui Usb e Cub,per protestare conto il Jobs Act del Governo e contro le politiche europee di austerità. Siamo pronti ad occupare le piazze d’Italia, hanno dichiarato.

REGGIO EMILIA – Anche la città di Delrio ha fatto sentire la sua voce. A Reggio Emilia, nell’ambito delle iniziative decise dal direttivo della Filt-Cgil, gli autisti del si trasporto pubblico reggiano manifesteranno nell’autostazione della Caserma Zucchi contro la legge delega jobs act. La protesta, specifica il sindacato, avverra’ fuori dall’orario di lavoro, a causa della legge sui servizi minimi essenziali, per non creare disservizi ai cittadini e all’azienda.

GENOVA – La reazione più compatta e significativa a Genova, dove la Cgil ha proclamato per mercoledi’ 15 ottobre uno sciopero generale di 4 ore contro il Jobs Act del Governo Renzi. I lavoratori di tutte le categorie incroceranno le braccia dalle 8 alle 12. In tutta la provincia sono in programma presidi e manifestazioni. «Le politiche del Governo -si legge in una nota della Camera del Lavoro di Genova- mirano soltanto ad una diminuzione dei diritti dei lavoratori senza intervenire sulle decine di forme contrattuali che hanno dato origine alla diffusa precarieta’, non affrontano il problema di trovare risorse certe per finanziare gli ammortizzatori sociali, non affrontano il vero problema di questo Paese e cioe’ la creazione di posti di lavoro».

TOSCANA – Nel frattempo manifestazioni spontanee e non di operai stanno diffondendosi in primis in Toscana, a Piombino, presso la Lucchini, dove gli operai si sono incatenati, e a Livorno. Presidi e assemblee a Firenze e in provincia nel corso di uno sciopero generale di 2 ore proclamato per oggi. Tutti i lavoratori delle fabbriche del settore metalmeccanico e di quelle della zona di Firenze nord si sono riuniti davanti alla Esaote dove c’è una vertenza in corso e dove si sono astenuti dal lavoro anche gli aderenti a Cisl e Uil. Un altro presidio è stato attuato a Scandicci davanti ai magazzini Unicoop. Al Nuovo Pignone invece i lavoratori si sono riuniti in assemblea.

Mobilitazione anche ad Empoli con presidio in piazza della Vittoria e a Prato con una protesta davanti alla prefettura.Scioperi spontanei di 2 ore, presidi e volantinaggi contro le misure del Jobs Act, ci sono state anche a Siena con presidi davanti ai cancelli delle aziende Trigano e SEA Autocaravan del comparto camper della Val d’Elsa senese. Uno sciopero di 2 ore è stato proclamato anche dalla RSU della Whirlpool, azienda metalmeccanica di Siena. Anche la Piaggio di Pontedera non poteva mancare in questo quadro. ‘Tutti alla manifestazione del 25 ottobre’ contro il Jobs act” ha proclamato Simone Bagnoli della rsu della Piaggio dove oggi i lavoratori non hanno fatto sciopero. Sono le prime avvisaglie di una situazione tesa che, se non governata, potrebbe creare un’onda difficilmente controllabile dal Governo, tenuto conto anche che una buona parte del Pd difficilmente darà una mano a Renzi se vorrà spegnere con la forza le manifestazioni in atto e proseguire nel braccio di ferro con i sindacati. Erano molti anni, dai tempi delle proteste contro il primo tentativo di riforma delle pensioni da parte del primo Governo Berlusconi, che non si assisteva a un fermento di tal genere.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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