Lavoro e giovani: pronti a sacrificare domeniche e week – end per un posto. L’indagine di Almalaurea
ROMA – Pur di trovare e mantenere un impiego, si dicono disposti a lavorare 7 giorni su 7, tutto il giorno. Per 3 laureati su 4 sfruttare il tempo libero non è importante quando si cerca lavoro: la priorità è il posto fisso e farsi un curriculum vitae (cv in gergo) di ferro. E’ quanto emerge dai dati dell’ultimo rapporto Almalaurea.
LAUREA – Ben 3 su 4 ragazzi che, con la laurea in mano, stanno cercando un impiego tra annunci e candidature spontanee, sono disposti a lavorare senza sosta pur di essere assunti. Come si legge su un rapporto pubblicato sul web da Skuola.net, questa è la percentuale dei ragazzi disposti a dire addio ai week end e al tempo libero, puntando la sveglia presto anche di domenica, senza far problemi per gli straordinari. Ma non finisce qui. Uno su 2, cercando lavoro, sacrifica la coerenza con gli studi e 3 su 5 rinunciano ad un’occupazione che rispecchi i loro interessi culturali. Tutto questo per avere un posto fisso ed acquisire un curriculum più competitivo.
WEEK END – Nella scala delle priorità dei laureati nella ricerca di un lavoro, la possibilità di mantenere del tempo libero è all’ultimo posto. Solo per il 26%, spiega Skuola.net analizzando i dati Almalaurea, riuscire a trovare un orario di lavoro che garantisca momenti dedicati al relax e alla vita privata è un aspetto imprescindibile, mentre per tutti gli altri il sacrificio del tempo dedicato a se stessi è d’obbligo per strappare un posto di lavoro alla concorrenza. Via libera, quindi, a straordinari, flessibilità di orario e prolungata assenza da casa, purché si lavori.
LAVORO – Poco rilevante, per la maggioranza dei laureati, anche trovare un lavoro che rispecchi i loro interessi culturali: una priorità solo per 2 su 5. L’indipendenza e l’autonomia lavorativa? Se ne può fare a meno. Lavorare in un settore coerente con 5 lunghi anni di studi? Non importa. Per un laureato su due questi due aspetti non sono fondamentali nella ricerca di un impiego. Meglio che, qualsiasi settore sia, arrivino i soldi. Proprio così: il vile, e comunque necessario, denaro è il criterio che spinge il 55% dei laureati verso un determinato posto di lavoro. O per lo meno, lo è la possibilità di guadagno.
POSTO FISSO – Ma per quale tipo di lavoro gli studenti rinuncerebbero ad un impiego che lasci spazio alla vita privata e familiare, che rispecchi i loro interessi, che sia coerente con l’indirizzo di studi? Le caratteristiche dell’occupazione per la quale gli studenti sono disposti a sacrificare tutto il resto sono chiare: deve dare opportunità di carriera (61%), deve assicurare stabilità (66%) e, soprattutto, far acquisire professionalità (76%). Con un meraviglioso curriculum da manager ed un contratto a tempo indeterminato, i giovani laureati italiani sarebbero finalmente contenti. Ma a che prezzo?